Un uomo presumibilmente accoltellato dal fratellastro della moglie si è rifiutato di testimoniare contro di lui, dicendo di non voler vedere il “santo” in prigione.
Joseph Seychell ha rifiutato di testimoniare contro Robert Frendo quando il processo contro Frendo è ripreso lunedì mattina, dicendo alla corte: “Non voglio vederlo in prigione… ha vissuto con me e mia moglie per quasi tutti i nostri 41 anni di matrimonio”.
Seychell ha dichiarato che solitamente Frendo si comportava come un “santo” e che andava fuori di sé solo quando beveva alcolici.
Il caso riguarda un incidente avvenuto nel febbraio 2024 a casa di Seychell, quando Frendo, 63 anni, avrebbe accoltellato il 69enne Seychell 13 volte intorno all’ora di pranzo.
Seychell è stato gravemente ferito nell’incidente, mentre Frendo ha riportato solo ferite lievi. L’accusato si dichiara non colpevole delle accuse penali.
Quando il caso è ripreso lunedì, gli avvocati dell’accusa e della difesa hanno discusso se Seychell fosse legalmente obbligato a testimoniare nel caso.
Secondo la legge, le persone possono scegliere di non testimoniare se sono sposate o convivono. Gli avvocati della difesa hanno sostenuto che la definizione di “convivente” è ampia e che Seychell e Frendo rientrano nella categoria. I procuratori non sono d’accordo e hanno sottolineato che i due non sono parenti.
Il magistrato Marse-Ann Farrugia, che presiede il caso, deve ora decidere se permettere a Seychell di non testimoniare o costringerlo a salire sul banco dei testimoni.
Il caso riprenderà il 29 aprile.
Gli ispettori Kurt Farrugia e Keith Rizzo guidano l’accusa, insieme agli avvocati del procuratore generale Ramon Bonett Sladden e Nathaniel Falzon.
Frendo è difeso dall’avvocato Mark Mifsud Cutajar.
Seychell è rappresentato dagli avvocati Franco Debono e Marion Camilleri.