martedì, Maggio 21, 2024
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Gli eredi di Caruana Galizia rinunciano alla richiesta di Cardona di pagare una penale per gli ordini di pignoramento

Former economy minister Chris Cardona. Photo Times of Malta.

La Corte di giustizia ha respinto la richiesta degli eredi di Daphne Caruana Galizia di far pagare all’ex ministro del Lavoro Chris Cardona una sanzione per aver emesso ordini di pignoramento “maliziosi” contro la giornalista, senza poi presentare prove a sostegno delle sue accuse di diffamazione.

La questione è nata da due mandati cautelari del valore di 46.000 euro che Cardona ha emesso nei confronti di Caruana Galizia, da lui citata in giudizio per diffamazione riguardo le storie sulla sua presunta visita a un bordello di Velbert, durante un viaggio ufficiale in Germania.

Cardona si è poi costituito nel marzo 2018, pochi mesi dopo che la giornalista fu uccisa dall’esplosione di un’autobomba a pochi metri dalla sua casa di Bidnija nell’ottobre 2017.

Il marito e i figli, che hanno preso il suo posto come imputato nelle varie cause che Caruana Galizia aveva difeso in tribunale, hanno intentato un’azione civile contro Cardona.

La loro richiesta si basava sull’articolo 836, paragrafo 8, del Codice di Organizzazione e Procedura Civile, che stabilisce che una persona destinataria di un mandato giudiziario possa chiedere al tribunale di imporre una sanzione alla persona che ha emesso il mandato se esistono determinati motivi legali.

Gli eredi hanno sostenuto che, dopo aver presentato due cause per diffamazione contro il giornalista, Cardona non ha prodotto prove a sostegno delle sue affermazioni.

Alla fine le cause sono state archiviate.

Pertanto, le ordinanze di pignoramento e i procedimenti di diffamazione sono stati avviati in modo malizioso, frivolo e vessatorio e quindi Cardona dovrebbe essere condannato a pagare una sanzione, hanno sostenuto i ricorrenti.

Tale sanzione potrebbe raggiungere un massimo di quasi 7.000 euro.

Cardona ha ribattuto con diversi motivi, uno dei quali affermava che l’oggetto della causa era passato in giudicato, ossia che la questione era già stata decisa in via definitiva.

Nella sentenza di lunedì, la Corte, presieduta dal magistrato Caroline Farrugia Frendo, ha accolto questo motivo.

La corte ha analizzato la giurisprudenza sulla nozione di res judicata e ha concluso che esistevano tutti e tre i requisiti legali per l’accoglimento dell’appello.

La questione era analoga a quella affrontata nelle cause precedenti tra le stesse parti, le richieste si basavano sugli stessi fatti giuridici e anche le parti erano le stesse, poiché gli eredi avevano sostituito il giornalista assassinato come imputati.

Alla luce di tutto ciò, il tribunale ha accolto l’appello di Cardona e si è fermato qui, respingendo così la richiesta dei ricorrenti.

Gli avvocati Pawlu Lia e Joseph Gerada hanno assistito Cardona.

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