Un autotrasportatore e un addetto alla sicurezza del porto franco di Malta sono stati incarcerati martedì dopo essere stati condannati per aver frodato il governo di oltre 2 milioni di euro in tasse e dazi non pagati in un’importante operazione di contrabbando di sigarette.
Il caso ruotava attorno a un container con oltre 10 milioni di sigarette che era stato rubato, svuotato e poi riportato al suo posto al porto franco.
L’addetto alla sicurezza Christopher Calleja, 51 anni, di La Valletta, è stato condannato a una pena detentiva effettiva di quattro anni, mentre l’autotrasportatore Malcolm Zammit, 35 anni, di Qormi, è stato incarcerato per tre anni. A ciascuno è stata comminata una multa di 6.686 euro.
Il magistrato Donatella Frendo Dimech ha inoltre condannato i due a pagare 1.123 euro di spese processuali e ha ordinato la confisca del rimorchio.
L’indagine è stata avviata in seguito alla segnalazione che un container, spedito a Malta il 24 luglio 2015, è stato portato fuori dal porto franco, per poi essere riportato nella sua posizione originale 90 minuti dopo. Il container recava ancora i sigilli di sicurezza del Dipartimento delle Dogane.
La procura, guidata dagli ispettori Rennie Stivala e Carlos Cordina dell’Unità per i crimini economici, ha accusato gli uomini del furto del container dal porto franco carico di 10,5 milioni di sigarette.
La partita era composta da 1.050 casse contenenti ciascuna 10.000 sigarette per un valore complessivo di 304.500 euro.
Gli uomini avrebbero frodato il governo per 1,667 milioni di euro di accise, 175.000 euro di dazi all’importazione e 386.000 euro di imposta sul valore aggiunto, per una cifra complessiva di 2,23 milioni di euro.
