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Brigitte Macron trascinata in tribunale: la verità dietro le teorie complottiste

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Una notizia sconvolgente ha travolto la Première Dame  di Francia, Brigitte Macron: due donne sono state condannate a pagare 8.000 euro di danni per aver diffuso la scioccante affermazione che la moglie del presidente francese fosse, in realtà, un uomo! Sì, avete capito bene. In pieno stile cospirativo, queste teorie folli hanno infiammato il web, conquistando l’attenzione di teorie complottiste e dell’estrema destra, proprio a ridosso delle elezioni presidenziali del 2022.

Tutto è iniziato nel dicembre del 2021, quando su YouTube è apparso un video che sosteneva che Brigitte Macron, un tempo conosciuta come Brigitte Trogneux, fosse stata in realtà un uomo chiamato “Jean-Michel”. “Abbiamo scoperto una bugia di stato!” , ha dichiarato senza esitazione una delle imputate nel video che ha letteralmente fatto il giro del mondo. La situazione è degenerata in poche settimane: migliaia di post hanno inondato i social, sostenendo che Brigitte non fosse mai esistita, e che fosse suo fratello, Jean-Michel, a essersi sottoposto a un cambio di sesso per assumerne l’identità.

Una trama degna di un thriller, che però ha avuto serie conseguenze legali. Il tribunale di Parigi ha infatti condannato le due donne non solo a pagare 8.000 euro a Brigitte Macron, ma anche 5.000 euro a suo fratello, Jean-Michel Trogneux, a sua volta vittima di questa delirante campagna di disinformazione. Non solo: le due imputate hanno ricevuto una multa sospesa di 500 euro. Tra loro, Amandine Roy, sedicente medium spirituale, ha intervistato Natacha Rey, auto-proclamata giornalista indipendente, per ben quattro ore sul suo canale YouTube. Ed è proprio durante quella conversazione che la folle teoria è stata diffusa, tra accuse di “truffa di stato” e “menzogne nascoste ai cittadini” .

La vicenda ha avuto eco internazionale, tanto che anche negli Stati Uniti, alla vigilia delle elezioni di novembre, alcuni canali hanno diffuso contenuti diffamatori, ora cancellati, contro la Première Dame. Durante il processo, Rey ha cercato di rinviare l’udienza per motivi di salute, ma il suo tentativo è stato respinto.

Sfortunatamente, Brigitte Macron non è la prima vittima di simili attacchi. Altri personaggi di spicco, come l’ex First Lady degli Stati Uniti Michelle Obama, la vicepresidente Kamala Harris e l’ex premier neozelandese Jacinda Ardern, sono stati oggetto di teorie cospirative sul loro genere o orientamento sessuale, nel tentativo di screditarli o umiliarli pubblicamente.

Ma ecco il colpo di scena! Mentre il tribunale emetteva la sua sentenza, Brigitte Macron debuttava niente meno che su Netflix, interpretando sé stessa nella popolarissima serie Emily in Paris. La star dello show, Lily Collins, ha rivelato in un’intervista a Elle magazine che l’idea di coinvolgere la Première Dame è nata dopo averla incontrata all’Eliseo nel dicembre 2022 insieme al creatore della serie, Darren Star.

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Foto: AFP

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