Una rivoluzione sta travolgendo il modo in cui milioni di viaggiatori da Stati Uniti, Canada, Australia e decine di altri paesi accedono al Regno Unito. Da oggi, chi desidera entrare nel paese dovrà passare attraverso un nuovo sistema digitale: l’Electronic Travel Authorisation (ETA). “Non importa se state pianificando una vacanza o solo una connessione in aeroporto, l’ETA sarà obbligatorio”
sottolinea il governo britannico, aprendo un nuovo capitolo per il controllo delle frontiere.
Con un costo di 10 sterline, questa autorizzazione elettronica sarà valida per due anni e permetterà soggiorni fino a sei mesi per volta. Già sperimentato con successo nel 2023 per i viaggiatori provenienti dal Qatar, l’ETA è stato successivamente esteso ai paesi del Golfo e ora coinvolge cittadini di oltre 50 nazioni, tra cui Argentina, Brasile, Giappone e Nuova Zelanda.
Il sistema è completamente digitale e collegato direttamente al passaporto del viaggiatore, rendendo la procedura apparentemente semplice e veloce. Le domande possono essere effettuate tramite un’applicazione dedicata, e chi rientra nei requisiti ha potuto iniziare a richiedere l’ETA già lo scorso novembre.
Ma non tutti sono entusiasti. L’aeroporto di Heathrow, uno dei più grandi hub internazionali, ha criticato il sistema, dichiarando che “questa nuova misura riduce la competitività del Regno Unito e penalizza la crescita economica”
. Inoltre, secondo gli amministratori, il numero di passeggeri in transito è già in calo a causa del nuovo requisito.
Questo cambiamento epocale avviene in parallelo all’implementazione dell’ETIAS, il sistema europeo che richiederà una pre-autorizzazione per i viaggiatori esenti da visto che intendono accedere a 30 paesi dell’UE, tra cui Francia e Germania. Il costo sarà di sette euro e la validità di tre anni, con un’attivazione prevista per metà anno. “Stiamo cercando di allinearci alle nuove esigenze di sicurezza globali”
ha spiegato il governo britannico.
Non tutti saranno obbligati a richiedere l’ETA: cittadini britannici e irlandesi, così come i residenti legali del Regno Unito e chi possiede passaporti dei territori britannici d’oltremare, sono esenti. Tuttavia, per i cittadini di paesi che già necessitano di un visto per entrare, come Cina, Ecuador e Sudafrica, non cambierà nulla.
Per chi viaggia da Stati Uniti, Canada e Australia – circa sei milioni di persone ogni anno – questo nuovo sistema rappresenta una svolta significativa. La prossima fase di implementazione vedrà coinvolti anche molti cittadini europei, con l’estensione dell’ETA a partire dal 2 aprile e le domande disponibili dal 5 marzo.
Resta da vedere se questo passo rafforzerà la sicurezza senza ostacolare flussi turistici ed economici. Intanto, milioni di viaggiatori si preparano a entrare in una nuova era di controlli digitali.
Foto: Shutterstock