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Malta

post cancellati: tensione in aula nel processo Fenech

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La giudice che presiede il caso dell’omicidio di Yorgen Fenech ha lanciato un monito che ha lasciato tutti senza parole: i commenti pubblici potrebbero distruggere il processo in corso! Non è un caso che abbia ordinato a Jason Azzopardi di rimuovere immediatamente i suoi post su Facebook, post che potrebbero influenzare il destino dell’uomo accusato dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Questo sviluppo inatteso ha portato a una seduta esplosiva in tribunale.

Madam Justice Edwina Grima si trovava a gestire un’udienza preliminare infuocata, scaturita dalle parole di fuoco pronunciate da Azzopardi in un’intervista a Lovin Malta. Non solo, l’avvocato della famiglia Caruana Galizia ha anche deciso di condividere l’intervista sui social, facendo scoppiare la polemica. Gli avvocati di Fenech non hanno perso tempo: hanno chiesto un intervento immediato del tribunale, denunciando che quei commenti erano un attacco diretto al loro cliente, soprattutto con il processo per giuria ormai dietro l’angolo.

Un confronto al vetriolo in aula!

La giudice non ha perso tempo e ha chiamato Azzopardi a rendere conto dei suoi atti. Gli ha chiesto, senza mezzi termini, di confermare se avesse pubblicato ben tre post sullo stesso argomento. Azzopardi ha cercato di minimizzare la questione, sostenendo di non aver ricevuto notifica riguardo a un’ulteriore nota presentata dagli avvocati di Fenech sui post in questione.

“Sono sicuro che lui ha una copia”  ha risposto in tono pungente l’avvocato della difesa, Charles Mercieca. La giudice, però, voleva vedere di persona e ha ordinato di accedere direttamente al profilo Facebook di Azzopardi. Ma in aula non c’era accesso alla piattaforma, così ci si è dovuti accontentare di screenshot stampati.

La tensione è salita alle stelle quando Azzopardi, scrollando la testa, ha confermato che uno di quei post era “sparito misteriosamente”. E non è finita qui: un acceso scambio di parole ha avuto luogo tra Azzopardi e gli avvocati di Fenech, fino a quando la giudice è intervenuta con mano ferma per ristabilire l’ordine.

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Quando Azzopardi ha provato a lamentarsi di essere “discriminato”, la giudice l’ha subito bloccato: “Non mi parlare di discriminazione!”

In un crescendo di tensione, la giudice ha poi richiamato tutti a rispettare un ordine del tribunale che vietava ogni riferimento alla richiesta di grazia di Fenech. Ha avvertito chiaramente: se quell’ordine fosse stato violato, “qualsiasi decisione del tribunale sarebbe inutile, staremmo perdendo tempo”.

“Il tribunale è molto arrabbiato… non vi rendete conto di cosa questo significhi per il procedimento… Potremmo considerare di proseguire il processo a porte chiuse!”  ha avvertito con tono grave.

La tempesta finale e un ammonimento che scuote l’aula

Nonostante i tentativi di difendersi, Azzopardi ha dovuto cedere. La giudice gli ha ordinato di rimuovere subito i post mostrati in tribunale e ha imposto un divieto assoluto a tutte le parti di parlare pubblicamente “della colpevolezza o innocenza dell’accusato, che fino a prova contraria è una persona innocente” , per non compromettere il corretto svolgimento del processo.

Ma non è tutto: la giudice ha intimato ai media presenti di non pubblicare ciò che Azzopardi aveva letto in aula dai suoi post su Facebook, perché “sarebbe come gettare sale sulla ferita” . Ha inoltre ricordato l’importanza del divieto di pubblicazione già emesso su alcuni documenti del fascicolo del caso, sottolineando che l’obiettivo principale è quello di non compromettere l’imparzialità dei futuri membri della giuria, affinché la giustizia possa davvero prevalere.


Foto: [Archivio Times Of Malta]

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