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Soldati nordcoreani catturati in Ucraina: la proposta inattesa di Zelensky

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Prigionieri nordcoreani catturati in Ucraina: la proposta shock di Zelensky

Una rivelazione che scuote gli equilibri geopolitici: l’Ucraina ha catturato due soldati nordcoreani, feriti in battaglia nella regione russa di Kursk. Ora, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato una proposta sorprendente: “Siamo pronti a restituire i soldati di Kim Jong Un se lui potrà organizzare uno scambio con i nostri guerrieri prigionieri in Russia” .

L’offerta arriva in un momento delicato, con Kyiv che accusa Mosca di affidarsi sempre più all’aiuto militare nordcoreano. “Putin non può fare a meno del supporto militare della Corea del Nord”  ha affermato Zelensky, evidenziando il legame sempre più stretto tra i due regimi dalla drammatica invasione del 2022.

Ma non è tutto: Zelensky ha anche proposto alternative per i soldati catturati. “Per quelli che non desiderano tornare, ci saranno altre opzioni disponibili” ha dichiarato, offrendo loro la possibilità di collaborare per diffondere “la verità sulla guerra alla popolazione coreana” .

Un video pubblicato sui social da Zelensky mostra l’interrogatorio dei due prigionieri. Uno, disteso su una branda, e l’altro, con una benda attorno alla mandibola, parlano tramite un interprete. Uno dei soldati ha affermato che i suoi superiori gli avevano mentito, dicendo che si trattava solo di un addestramento. “Non sapevo che avrei combattuto in una guerra con l’Ucraina”  ha detto uno di loro, mentre il secondo ha espresso il desiderio di rimanere in Ucraina se gli fosse permesso.

Né Mosca né Pyongyang hanno confermato ufficialmente l’impiego di truppe nordcoreane nel conflitto, ma le evidenze continuano a crescere. L’intelligence sudcoreana ha confermato che i due soldati catturati il 9 gennaio erano effettivamente cittadini nordcoreani.

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Zelensky, con questa audace proposta, non solo cerca di riportare a casa i prigionieri ucraini, ma svela anche la complessa rete di alleanze e inganni che si dipana in questa sanguinosa guerra.

Foto: [Archivio Times Of Malta]

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