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Malta

Affitti bloccati a Malta: i notai fermano i nuovi contratti

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Da questa settimana, tutti i cittadini di paesi terzi che fanno richiesta di residenza a Malta si trovano davanti a una nuova, inaspettata barriera: sarà necessario presentare un contratto di affitto autenticato. Ma, attenzione, perché proprio qui arriva il colpo di scena! Il Consiglio Notarile ha ordinato ai notai di non firmare il nuovo modulo Identità  per i contratti di affitto, poiché non può garantire che le firme apposte siano autentiche. Una decisione che sta già facendo molto discutere.

Questa nuova misura, annunciata solo la scorsa settimana, aveva l’obiettivo di combattere gli abusi dopo che si è scoperto che migliaia di carte d’identità erano state rilasciate grazie a documenti falsificati. Ma i notai non ci stanno. Il modulo per la registrazione degli affitti permette di attestare firme senza che il notaio sia presente  al momento della sottoscrizione. E qui è scoppiata la polemica: come si può garantire la legalità del processo se chi deve verificare non è testimone della firma?

Un portavoce del Consiglio Notarile ha spiegato chiaramente la situazione: “Senza assistere alla firma e senza verificare che la persona sia davvero chi dice di essere, attraverso un documento di identificazione, non esiste alcuna certezza legale.”

Nonostante le obiezioni, i notai possono continuare ad autenticare i contratti di affitto, ma non devono firmare il modulo Identità. In una direttiva emessa mercoledì, il Consiglio ha affermato: “Con effetto immediato, il Consiglio Notarile indirizza il Collegio Notarile affinché il nuovo modulo per la registrazione degli affitti, come emesso da Identity Malta, non venga né firmato né compilato dal Notaio fino a nuovo avviso.”

Un colpo secco, insomma, per la procedura standard, che viene stravolta. E non è finita qui: i notai firmeranno un contratto di affitto solo se tutte le parti hanno apposto le firme davanti a loro , esibendo un documento d’identità valido, come la carta d’identità, la patente o il passaporto.

Ma la posizione del Consiglio è ferma: “Non siamo d’accordo che i notai firmino documenti già firmati, perché è ovvio che non possono confermare l’identità del firmatario, né tantomeno assicurarsi che la firma appartenga effettivamente alla persona indicata.”

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I notai, poi, non possono garantire la proprietà dell’immobile senza aver effettuato tutte le ricerche del caso.

Come se non bastasse, la nuova misura è stata duramente criticata dal sindacato degli inquilini Solidarjetà, che l’ha definita “affrettata e mal concepita”, avvertendo che questa imposizione aggiungerà ulteriori costi finanziari  sugli inquilini, già in difficoltà a causa dei costi legati alla verifica dei documenti.

Foto: Matthew Mirabelli

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