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Conti bancari a Malta: realtà complicata o timori esagerati?

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Le aziende a Malta sono davvero in trappola quando cercano di aprire un conto bancario? Questo è il grande dilemma che divide esperti e imprenditori. La questione sarà al centro di un importante evento organizzato da FinanceMalta il 16 gennaio, in collaborazione con l’Institute of Financial Services Practitioners (IFSP) e la Malta Bankers Association (MBA). Due voci autorevoli, Karol Gabarretta e Nick Captur, offrono prospettive opposte su un tema che non smette di infiammare il dibattito.

Secondo Karol Gabarretta, Segretario Generale della MBA, l’idea che aprire un conto aziendale a Malta sia un’impresa impossibile è un’esagerazione. “Aprire un conto bancario a Malta non è così arduo come si pensa. Le imprese rispettabili che operano in modo trasparente incontrano raramente ostacoli.”

Il sistema bancario maltese, spiega, offre molteplici soluzioni, comprese istituzioni finanziarie non tradizionali come quelle di moneta elettronica. Tuttavia, avverte che l’attenzione ai dettagli e alla trasparenza è imprescindibile per proteggere l’integrità del sistema. “Quando si verificano difficoltà, spesso derivano da storie problematiche come pessimi trascorsi di credito o risultati negativi nelle verifiche di due diligence. La prudenza è fondamentale.”

Dopo la lista grigia del FATF nel 2021, le banche maltesi hanno adottato un approccio più cauto, limitando la propensione al rischio. Ma, con l’uscita dalla lista nel 2022, si sta registrando un cambiamento. “Le banche stanno acquisendo maggiore fiducia nel contesto regolamentare aggiornato e adottano approcci più bilanciati.”

Per alcune attività, come quelle legate alle criptovalute fuori dall’UE, i problemi restano inevitabili. “Se una banca non ha le competenze tecniche per valutare operazioni così complesse, come si può biasimarla per l’esitazione?”

Allo stesso tempo, Gabarretta ammette che il passato non è stato privo di errori. “Forse non era davvero difficile, ma c’era una mancanza di coerenza nella documentazione richiesta. Oggi, però, c’è maggiore consapevolezza e formazione.”

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Di tutt’altro avviso è Nick Captur, Presidente dell’IFSP, che descrive una realtà opposta: “A Malta, aprire un conto bancario aziendale è spesso un processo lungo, costoso e pieno di frustrazioni.”

Captur sostiene che alcune aziende, specialmente quelle con strutture proprietarie complesse, possono aspettare fino a sei mesi e spendere decine di migliaia di euro in costi professionali per un conto che potrebbe essere rifiutato all’ultimo momento. “È esasperante: montagne di documenti, mesi di lavoro, e poi un no.”

Le alternative, come i fornitori di servizi di pagamento, non risolvono il problema per chi deve gestire trasferimenti internazionali significativi. “La credibilità e la solidità della banca sono cruciali per molte aziende. Malta deve offrire accesso a banche globali riconoscibili.”

Captur propone un approccio radicale per affrontare il problema: “Serve il ritorno alle vecchie discussioni faccia a faccia. Mettiamo attorno a un tavolo consulenti, clienti e rappresentanti bancari senior per risolvere i problemi in poche settimane.”

Suggerisce anche che le banche potrebbero addebitare costi aggiuntivi per un onboarding personalizzato, un’opzione che i clienti seri accetterebbero di buon grado. Ma avverte: “La documentazione richiesta a Malta è troppo rigida. Dobbiamo adottare un approccio più flessibile e utilizzare maggiormente la tecnologia.”

L’evento del 16 gennaio al Business Centre di Żejtun cercherà di promuovere una maggiore collaborazione tra banche, autorità e professionisti. Solo unendo le forze si potrà superare questa impasse e bilanciare burocrazia e sicurezza per il bene del sistema finanziario maltese.

Foto: Karol Gabarretta. A destra: Nick Captur.

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