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unione europea taglia un miliardo: il futuro di orban in bilico

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L’Ungheria si trova al centro di uno scandalo senza precedenti: l’Unione Europea ha tagliato definitivamente un miliardo di euro di fondi congelati per corruzione. È la prima volta che Bruxelles adotta una misura così drastica contro uno Stato membro. Ma questa è solo la punta dell’iceberg di una lunga battaglia tra il premier ungherese Viktor Orban e l’UE.

Nel 2022, l’Unione Europea aveva avviato i procedimenti noti come “condizionalità” contro Budapest per presunte violazioni legate agli appalti pubblici e alla mancanza di trasparenza. Nonostante alcune riforme abbiano permesso lo sblocco parziale dei fondi, una cifra colossale di 19 miliardi di euro rimane ancora congelata. Ma la scadenza della prima tranche, pari a 1,04 miliardi di euro, ha sancito la perdita definitiva di quei fondi, un colpo durissimo per il governo ungherese.

Viktor Orban, dal suo ritorno al potere nel 2010, ha consolidato il controllo sul Paese, mentre alcuni dei suoi alleati sono diventati scandalosamente ricchi. E ora, sotto la pressione dell’UE, Orban reagisce con rabbia. “Cercano continuamente di togliere ai cittadini ungheresi il denaro che ci spetta, usando ogni metodo e mezzo” , ha dichiarato a dicembre, minacciando persino di bloccare il bilancio dell’UE per far valere le sue ragioni.

Nel frattempo, la Commissione Europea ha sottolineato in un rapporto di luglio che l’Ungheria non soddisfa gli standard democratici richiesti dall’UE. Accuse gravi, che includono corruzione dilagante, finanziamenti politici oscuri e una crescente limitazione dell’indipendenza dei media.

In questo clima di tensione, un nuovo protagonista emerge sulla scena politica: Peter Magyar, l’avversario che potrebbe mettere fine al lungo dominio di Orban. Con sondaggi favorevoli, Magyar ha lanciato un appello per elezioni anticipate, attualmente previste per il 2026. “Il tempo stringe. Anticipiamo le elezioni per evitare che il Paese perda un altro anno inutilmente”, ha dichiarato, aggiungendo: “Riporteremo a casa i miliardi che l’Unione Europea ci deve.”

Ma non è tutto: dal 2018, l’Ungheria è sotto una procedura prevista dall’Articolo 7 dell’UE, che prevede severe sanzioni per “violazioni gravi” dello stato di diritto. In teoria, questa procedura potrebbe portare alla sospensione del diritto di voto dell’Ungheria nel Consiglio dell’UE, una mossa che isolerebbe ulteriormente il Paese all’interno del blocco.

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Foto: AFP

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