Le strade di Atene cambiano volto: da mercoledì, oltre una dozzina di quartieri della capitale greca si trovano al centro di una rivoluzione immobiliare. Il governo ha messo un freno agli affitti turistici a breve termine, con un divieto di registrazione per nuovi appartamenti in zone ambitissime come Kolonaki, Koukaki, Pangrati ed Exarchia. Un’azione drastica, pensata per affrontare una crisi che pesa sempre di più sui residenti locali.
Chi non si adegua alla normativa dovrà affrontare multe salatissime: si parte da 20.000 euro.
I proprietari avevano tempo fino al 31 dicembre per dichiarare le nuove proprietà, mentre chi deciderà di passare agli affitti a lungo termine potrà beneficiare di interessanti agevolazioni fiscali. Una strategia che punta a riequilibrare il mercato e restituire case a chi vive nella città tutto l’anno.
Secondo i dati di AirDNA, ad Atene ci sono quasi 18.000 appartamenti dedicati a piattaforme come Airbnb e Vrbo. Un numero impressionante che, nei mesi estivi, raggiunge il picco per soddisfare le esigenze di milioni di turisti. Tuttavia, negli ultimi anni, le proteste dei residenti si sono intensificate: “Prezzi insostenibili, case introvabili!”
lamentano sempre più cittadini, in particolare nei quartieri operai, dove la pressione immobiliare è diventata insopportabile.
Il governo spera che questa normativa riesca a frenare l’ascesa dei prezzi e a ridurre il problema della scarsità di alloggi. Atene, una città di bellezza e storia, si trova ora davanti a una sfida moderna: mettere un tetto al turismo e restituire le case a chi le chiama “casa”.
Foto: Shutterstock