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Malta

Nelle loro parole: l’accusa della commissione d’inchiesta Sofia a un’industria “malata

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Il giudice Joseph Zammit McKeon ha condotto l’inchiesta sul crollo di un edificio, riscontrando gravi problemi nel settore delle costruzioni. Foto: Times of Malta

L’ex giudice Joseph Zammit McKeon, il revisore generale Charles Deguara e l’architetto Mario Cassar hanno fatto il punto sull’industria delle costruzioni quando hanno indagato sulla morte di Jean Paul Sofia.

Dopo aver ascoltato tutti i testimoni e aver esaminato le prove rispetto ai loro termini di riferimento, ecco alcune delle loro osservazioni più scabrose tratte dal loro rapporto di 484 pagine.

La determinazione di una madre

“L’inchiesta pubblica è il frutto dell’inesauribile e continua determinazione dei genitori di Jean Paul Sofia, in particolare della madre Isabelle Bonnici che, fin dall’inizio della tragica morte del figlio, si è rifiutata di accettare che fosse un fatto compiuto “.

La commedia degli errori dello Stato

“Il quadro che è emerso… è una classica commedia degli errori (con tutto il rispetto per William Shakespeare!!!)…. Jean Paul Sofia è morto in un sito che non era controllato da alcuna autorità di regolamentazione. Qualcuno deve assumersi la responsabilità di questi errori madornali. Deve essere lo Stato, che non è riuscito a tenere sotto controllo i pasticci a livello esecutivo, dove ognuno ha lavorato per conto proprio senza rendere conto a nessuno”.

Uno schiaffo al buon governo

“La scena del crollo dell’edificio è stata trasmessa in tempo reale sui social media… Questa scena dovrebbe rimanere impressa nella memoria collettiva del nostro Paese. Rimane una scena di disonore e vergogna, uno schiaffo al buon governo”.

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La mentalità del tutto e subito

“Chiunque pensi che questa tragedia debba essere ridotta a un incidente isolato si sbaglia di grosso. Chiunque lo pensi, dovrebbe guardarsi bene intorno… In un Paese democratico come il nostro, l’impunità e la mentalità del “tutto va bene” non dovrebbero essere permesse o tollerate”.

L’anima perduta di un Paese

“Il consiglio dice che questa inchiesta è un’altra opportunità per questo Paese di cercare la sua anima perduta, pulire i panni sporchi, mettere da parte i cattivi e sistemare le cose nell’interesse di tutti gli abitanti di questo Paese”.

L’OHSA è in una torre d’avorio

“Il consiglio ritiene che l’OHSA dovrebbe uscire dalla torre d’avorio che si è costruita e smettere di percepire gli incidenti come numeri, ma come tragedie in cui le famiglie vengono spezzate”.

Gli imprenditori ottengono ciò che vogliono

“Non è raro che alcuni imprenditori spesso percepiscano le leggi e i regolamenti come ostacoli per ottenere ciò che vogliono. Ma quando questo trova il sostegno della pubblica amministrazione ci sono problemi, problemi seri”

  • Non ci si può nascondere dietro le carte

    “Ogni lavoratore o dirigente di un ente pubblico deve capire che non è un tutto fare per accontentare una persona, chiunque essa sia. Sbaglia chi crede che, siccome sta amministrando un bene comune [come era il suolo pubblico] può nascondersi dietro l’anonimato o le carte per evitare le conseguenze delle sue mancanze”.

    Ispezione superficiale

    “Il consiglio non è convinto che sia stata seguita una procedura solida, efficiente e trasparente – in linea con le buone pratiche e la buona governance – nel determinare se AllPlus Limited meritasse di ricevere il sito. Infatti, con tutto il rispetto, il modo superficiale in cui è stata condotta l’ispezione per prendere questa decisione ha sollevato più domande che risposte”.

    Lo Stato non deve permettere scappatoie

    “Uno Stato che crede nello Stato di diritto non dovrebbe consentire scappatoie nella propria legge, soprattutto in un settore così delicato come quello dell’edilizia. Il vuoto genera incertezza, e quando c’è incertezza è meno difficile per chi ha interesse a tagliare la corda ed evitare gli obblighi, e rende più difficile l’applicazione. Tutto è legato l’uno all’altro. Se c’è un caso in cui l’incertezza giuridica… è emersa, è questo caso in particolare quando si tratta di chi è responsabile della supervisione delle strutture libere”.

    Le norme di sicurezza rimangono sulla carta

    “Se i principi generali di prevenzione… che sono già presenti nelle normative, venissero messi in pratica e integrati nelle procedure di sicurezza del settore – invece di rimanere sulla carta – gli infortuni sul lavoro e i decessi… diminuirebbero drasticamente”.

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    Eliminare i conflitti di interesse

    “Questo Paese deve trovare una soluzione ai conflitti di interesse… È giunto il momento di garantire che chiunque accetti di far parte di un consiglio di amministrazione di un ente pubblico sia soggetto a un codice etico che porti a gravi conseguenze in caso di violazione”.

    Un settore “malato

    “Questo settore importante per il nostro Paese è stato lasciato ammalare per molti anni… Il Consiglio ritiene che sia nell’interesse del Paese fare tutti gli sforzi possibili per risanarlo – se necessario con una buona dose di misure serie che portino ordine dove c’è disordine, e chi si assume la responsabilità legale dovrebbe farlo senza riserve – o essere rimosso”.

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