Non c’è ancora una data fissata, ma l’attesa per il giorno in cui il ministro delle finanze svelerà il bilancio per il 2025 è palpabile. Dietro le quinte, però, un appello forte e chiaro arriva dall’Associazione dell’Industria dell’Intrattenimento e delle Arti di Malta, che esorta il governo ad agire con decisione: aumentare i fondi per l’Arts Council Malta e rivedere l’imposta del 7,5% per i professionisti creativi. Una richiesta che non può più essere ignorata, se davvero si vuole dare un futuro prospero all’arte e alla cultura di Malta.
Ma non è tutto: l’associazione non si ferma qui e propone una mossa astuta per incentivare i proprietari di immobili ad affittare spazi alle organizzazioni creative. Una strategia che potrebbe cambiare le sorti di un settore definito come “motore cruciale di crescita economica, coesione sociale e identità culturale”
.
“Nonostante il governo abbia compiuto progressi significativi nel migliorare l’infrastruttura culturale, specialmente con investimenti in organizzazioni pubbliche e programmazioni, la distribuzione delle risorse crea un evidente squilibrio che limita gravemente il pieno potenziale dell’ecologia creativa”
ha dichiarato la MEIA, puntando il dito contro la disparità tra i fondi destinati ai progetti pubblici e quelli riservati al settore privato. Una situazione che lascia l’industria creativa privata di Malta in una lotta impari per sopravvivere.
E non è solo una questione di soldi. Nonostante l’enorme capacità di queste industrie di fungere da “principale motore di crescita economica sostenibile”, esse rimangono “sottovalutate, sottofinanziate e prive di una visione chiara e sostenibile a lungo termine”
. Il motivo? Un mix letale di percezioni superate e un focus distorto, che continuano a limitare il potenziale di crescita del settore creativo.
“Garantire una distribuzione equa delle risorse e promuovere un ecosistema più collaborativo per iniziative pubbliche e private è essenziale per la sostenibilità a lungo termine e per sbloccare il potenziale economico e sociale dei settori creativi di Malta”
ha aggiunto l’associazione, con tono perentorio.
Le raccomandazioni della MEIA per il bilancio del 2025 sono chiare e incisive:
- Un aumento di ben 2 milioni di euro nei finanziamenti per l’Arts Council Malta, che consentirebbe di potenziare programmi cruciali come il “Screen Support Fund” e il “Arts Support Scheme”, a tutto vantaggio del talento e dei progetti locali.
- Riforme fiscali coraggiose, tra cui la revisione dell’incentivo fiscale del 7,5%, l’eliminazione dei tetti massimi per le donazioni deducibili ai progetti culturali e l’ampliamento dei benefici fiscali a una più ampia gamma di professionisti creativi.
- Un’indagine approfondita sulle regolamentazioni salariali e la definizione di una National Screen Policy per creare un quadro sostenibile a lungo termine per i registi locali.
- Servizi di consulenza legale e finanziaria per aiutare i professionisti creativi a orientarsi in un contesto normativo sempre più complesso e mutevole.
- Incentivi fiscali per i proprietari che affittano i loro spazi a organizzazioni creative e l’estensione dei sussidi per l’affitto, per contrastare gli elevati costi degli immobili che mettono in ginocchio molte imprese creative.
Foto: [Archivio Times Of Malta]