Il premier ungherese Viktor Orban torna a sfidare apertamente Bruxelles, e questa volta il prezzo da pagare potrebbe essere salatissimo: 200 milioni di euro bloccati dall’Unione Europea! Dopo aver ignorato una multa di pari importo per aver violato le regole sull’asilo, l’Ungheria si trova ora sotto l’occhio vigile dell’UE, che non sembra intenzionata a lasciar correre.
Tutto è iniziato lo scorso giugno, quando la Corte di Giustizia Europea ha colpito duro: una multa milionaria per Budapest e una sanzione giornaliera da un milione di euro per non aver rispettato una sentenza del 2020. La decisione riguardava la gestione dei richiedenti asilo: l’Ungheria aveva infatti impedito loro di uscire dai centri di detenzione, non garantendo alcuna protezione speciale ai bambini e alle persone vulnerabili. Nonostante tutto, Orban ha fatto sapere di non voler pagare, definendo la punizione “ingiusta
“. Martedì scorso è scaduto l’ultimo termine per saldare, e l’UE non ha perso tempo a reagire.
“Questo significa che la Commissione, in conformità alle regole applicabili, sta avviando quella che chiamiamo procedura di compensazione“, ha spiegato il portavoce della Commissione Europea Balazs Ujvari. “Quello che faremo ora è detrarre 200 milioni di euro dai prossimi pagamenti del bilancio UE verso l’Ungheria
“. Un colpo durissimo per il governo ungherese, che già da tempo si scontra apertamente con Bruxelles su diversi fronti.
Ma il braccio di ferro non si ferma qui. L’Ungheria non ha solo violato le regole sull’asilo, ma continua a ostacolare i migranti che cercano di presentare domanda e non garantisce il loro diritto di restare nel paese mentre le richieste sono in fase di valutazione. Non solo: Budapest ha anche mancato di rispettare la scadenza per spiegare come avrebbe intenzione di conformarsi alla sentenza, costringendo la Commissione a presentare una nuova richiesta di pagamento da 93 milioni di euro – uno per ogni giorno trascorso dalla decisione della corte.
Una sfida aperta quella di Orban, che sembra deciso a mantenere la sua linea dura sui migranti, nonostante le conseguenze economiche sempre più pesanti. E l’UE, dal canto suo, non sembra disposta a concedere sconti.
Foto: [Archivio Times Of Malta]