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Malta

L’ultimo atto di Dun Anġ: la sua battaglia finale per i più vulnerabili

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Non solo un prete, ma un vero e proprio faro di speranza per i più vulnerabili: Dun Anġ Seychell, il fondatore della Fondazzjoni Nazareth, si è spento sabato all’età di 91 anni, lasciando un’eredità incalcolabile.

Nato nel cuore di Żejtun nel 1933, Dun Anġ Seychell ha risposto alla chiamata del sacerdozio a soli 23 anni. Ma il suo impegno non si è fermato alla cura delle anime. Con una passione che ardeva in lui come un fuoco inestinguibile, Dun Anġ ha co-fondato Caritas e ha gettato le fondamenta della casa per sacerdoti pensionati e anziani a Birkirkara, dimostrando che il suo cuore batteva per i più deboli e gli emarginati.

Nel 2016, ha sfidato le convenzioni, opponendosi con forza a un progetto di agriturismo che minacciava di deturpare le incantevoli scogliere del Munxar a Marsascala. E non era la prima volta che si batteva per quella terra: vent’anni prima, aveva condotto una strenua battaglia contro la costruzione di un hotel nello stesso luogo. Ma il vero lascito di Dun Anġ risiede nel suo profondo desiderio di vedere le persone più fragili libere dalle catene dell’istituzionalizzazione, accolte in case dove avrebbero trovato un’alternativa calda e amorevole a una famiglia che, per mille motivi, non potevano avere.

Fondazzjoni Nazareth è nata proprio da questa visione. Oggi, quest’organizzazione offre un ambiente familiare a chi, per disabilità fisiche o mentali, non può vivere con la propria famiglia. È stato nel settembre del 1995 che Dun Anġ ha aperto la prima di queste residenze, accogliendo quattro persone con disabilità. Ma il suo impegno non si è fermato lì. Nel 2002, ha aperto una seconda casa, dedicata a Fr Lawrence Degabriele, seguita nel 2009 da una terza, la casa Jean Vanier. Tuttavia, nel 2023, una delle strutture, la Dar San Ġużepp Ħaddiem , ha dovuto chiudere i battenti a causa degli insostenibili costi di affitto.

Oltre a dedicarsi anima e corpo alle sue opere, Dun Anġ era anche una presenza costante sulla carta stampata e nelle trasmissioni radiofoniche e televisive, dove portava la sua voce a sostegno dei più deboli. La notizia della sua morte ha scatenato una pioggia di tributi e omaggi sulla pagina Facebook della ONG che aveva fondato, un’ulteriore testimonianza dell’immenso affetto e rispetto di cui godeva._

Crediti: Fondazzjoni Nazareth

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