Una nuova tragedia scuote il Mediterraneo: venti migranti sono scomparsi nelle acque al largo di Lampedusa dopo che la loro fragile imbarcazione è affondata. Una corsa disperata per la vita che si è trasformata in un incubo. Le vittime erano alla ricerca di una speranza, ma il mare ha inghiottito i loro sogni.
“Si segnalano venti persone disperse nel Mediterraneo dopo un naufragio avvenuto il 1° settembre
,” ha rivelato con angoscia Chiara Cardoletti, rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, in un post pubblicato su X.
Il bilancio del naufragio è drammatico, ma i numeri non rendono giustizia alla sofferenza umana dietro questa tragedia. “I sette sopravvissuti, assistiti dal nostro team a Lampedusa, sono in condizioni critiche
,” ha dichiarato Cardoletti, aggiungendo che alcuni di loro hanno perso i propri cari in questo disastro senza fine.
La disperazione si fa ancora più cupa quando emergono i dettagli: secondo alcune testate italiane, tra i dispersi potrebbero esserci anche tre bambini, vittime innocenti di un viaggio che avrebbe dovuto condurli verso una vita migliore. I superstiti, tutti di origine siriana, sono stati salvati dalla guardia costiera italiana, ma su di loro grava il peso delle vite spezzate.
Nonostante la richiesta di informazioni, la guardia costiera non ha ancora fornito risposte ufficiali all’AFP, lasciando una scia di domande senza risposta.
Questo ennesimo naufragio si aggiunge a un bilancio già tragico: solo nel 2023, oltre 3.000 migranti sono scomparsi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, quella che molti definiscono “la rotta della morte”, partendo dalle coste del Nord Africa, secondo i dati forniti dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
Foto: [Archivio Guardia Costiera Italiana]