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Il sospetto omicida di Shinzo Abe è stato incriminato dopo l’esame psicologico

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I pubblici ministeri giapponesi hanno incriminato l’uomo accusato di aver ucciso l’ex primo ministro Shinzo Abe venerdì, dopo che una lunga perizia psichiatrica lo ha giudicato idoneo a sostenere il processo, secondo i media locali.

Tetsuya Yamagami è stato arrestato subito dopo che l’ex premier giapponese è stato ucciso a colpi di pistola lo scorso luglio mentre teneva un discorso elettorale nella città occidentale di Nara.

Il 42enne ha passato mesi a sottoporsi a una valutazione psichiatrica, che si è conclusa all’inizio di questa settimana con il suo trasferimento in una stazione di polizia di Nara.

Secondo i media locali, tra cui il quotidiano Yomiuri e Kyodo News, Yamagami è accusato di omicidio e di violazione delle leggi sul controllo delle armi.

La Procura del distretto di Nara ha rifiutato di commentare il caso quando è stata contattata dall’AFP.

Secondo i media locali, Yamagami ha ammesso di aver ucciso Abe e le immagini scattate sulla scena lo mostrano mentre impugna e spara con un’arma apparentemente fatta in casa.

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Secondo quanto riferito, aveva preso di mira Abe per i legami dell’ex premier con la Chiesa dell’Unificazione.

Si ritiene che Yamagami nutrisse risentimento nei confronti della Chiesa per le ingenti donazioni fatte dalla madre alla setta, che hanno mandato in bancarotta la sua famiglia.

Abe, che ha ricevuto un raro funerale di Stato, non era un membro della Chiesa ma si era rivolto a un gruppo affiliato, come hanno fatto altri oratori famosi come l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Fondata in Corea nel 1954 da Sun Myung Moon, la setta – i cui membri sono talvolta chiamati “Moonies” – è salita alla ribalta mondiale negli anni Settanta e Ottanta.

La chiesa, ufficialmente nota come Federazione delle Famiglie per la Pace e l’Unificazione del Mondo, ha negato di aver commesso illeciti e si è impegnata a prevenire donazioni “eccessive” da parte dei membri.

Le indagini condotte dopo la morte di Abe hanno rivelato gli stretti legami tra la chiesa e molti legislatori conservatori al potere, tra cui un ministro che si è dimesso.

Le rivelazioni hanno fatto arrabbiare l’opinione pubblica e hanno contribuito a spingere gli indici di gradimento dell’amministrazione del primo ministro Fumio Kishida a nuovi minimi.

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Kishida ha ordinato un’indagine governativa che potrebbe far perdere alla Chiesa dell’Unificazione lo status di esenzione fiscale in Giappone, anche se potrebbe continuare a operare.

Il suo governo ha anche approvato una legge che inasprisce le regole sulle donazioni religiose.

I dettagli emersi sull’infanzia di Yamagami, tra cui il presunto abbandono dei figli da parte della madre per svolgere le attività della chiesa, hanno scatenato la rabbia contro l’organizzazione e la simpatia per Yamagami da parte di alcuni membri del pubblico giapponese.

Donazioni in denaro, vestiti, cibo e libri sono affluite al centro di detenzione di Osaka dove Yamagami era detenuto durante la sua valutazione psichiatrica.

Secondo i media locali, circa 15.000 persone hanno firmato una petizione che chiedeva ai pubblici ministeri di andarci piano con lui.

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