Con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti, si è dato il via libera alla direttiva per l’efficienza energetica: case “green” entro il 2030 al fine di raggiungere la neutralità climatica
entro il 2050.
Ma cosa si intende per case “green“? Si tratta di edifici a zero emissioni
che rientrano in standard di efficienza energetica molto stringenti.
EDIFICI RESIDENZIALI
Per quanto concerne gli edifici di vecchia costruzione, gli immobili residenziali dovranno passare alla classe energetica E entro il 2030 e tre anni più tardi nella classe D. Invece, per gli edifici della pubblica amministrazione la scadenza è anticipata di tre anni, rispettivamente nel 2027 e nel 2030 per il passaggio alle classi D ed E. Al contrario agli edifici di nuova costruzione, si impone un adattamento green a zero emissioni entro il 2028 per gli immobili residenziali ed entro il 2026 per quelli della pubblica amministrazione. Inoltre, secondo le indicazioni della direttiva, la classe G dovrà corrispondere al 15% degli edifici che seguono le prestazioni energetiche più preoccupanti e sui quali bisognerà agire prioritariamente. Gli interventi di miglioramento
dovranno essere effettuati all’ingresso di un nuovo inquilino, al momento della vendita o della ristrutturazione dell’immobile.
ESENZIONI E SANZIONI
Ogni stato membro potrà contare sul 22% di esenzioni sul totale degli edifici. Rientrano in questa misura le case di vacanza, i palazzi storici, le chiese e altri edifici di culto, immobili inferiori a 50 metri quadrati, case popolari. Per quanto riguarda le sanzioni, queste non saranno armonizzate a livello europeo ma spetterà al singolo governo decidere quali sanzioni applicare.
RISCALDAMENTO E PANNELLI SOLARI
Nella direttiva dell’UE, resta il divieto di agevolazioni volte all’installazione di caldaie che si basano sui combustibili fossili, sia per nuovi edifici che per quelli in ristrutturazione. Non rientrano i sistemi ibridi e le caldaie che si servono di combustibili rinnovabili
.
L’installazione di pannelli fotovoltaici
rimane un tema centrale: dal recepimento della direttiva saranno obbligatori per tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali.