Incidenti stradali: un sistema che protegge il segreto e scarica la responsabilità senza risultati concreti
Immagina questo: 64 indagini su incidenti stradali che sono ferme da più di due mesi, senza alcun segno di progresso. La cifra è scioccante, ma ancora più incredibile è che la maggior parte di queste indagini sta lentamente morendo nei corridoi dei tribunali maltesi. 59 di queste sono nelle mani dei tribunali di Malta, mentre le restanti 5 sono in attesa alla Corte di Gozo. Ma perché non vediamo mai un vero cambiamento? Cosa sta succedendo dietro le quinte? La verità è che, secondo il Ministro della Giustizia, Jonathan Attard, sebbene le indagini siano cruciali, non c’è chiarezza su quanto tempo si abbia ancora per portarle avanti, o peggio, su quante di esse rischiano di essere scadute
senza risultati.
Il paradosso? La legge attuale prevede che ogni indagine debba essere completata in 60 giorni, ma come spesso accade, questa norma viene ignorata sistematicamente. E ora il governo propone di estendere il termine a sei mesi, un cambiamento che, se approvato, non farà che perpetuare una spirale di inefficienza. Ma la vera sorpresa è che i magistrati ora hanno solo due anni per portare a termine ogni indagine. Passato questo termine, tutto il materiale raccolto dovrà essere inviato all’Avvocato Generale
, senza nemmeno sapere se l’inchiesta sarà stata completata. È una corsa contro il tempo dove i più deboli sono, come al solito, le vittime degli incidenti.
E cosa fa il governo per rimediare alla crescente tragedia delle strade maltesi? Non molto, se non parole. Il governo aveva promesso, nel 2023, di istituire un ufficio ad hoc per affrontare il problema della sicurezza stradale, dopo che l’anno precedente aveva visto numeri record di vittime. Un piano ambizioso che doveva partire entro il 2023, ma ad oggi è ancora tutto fermo. Infatti, un documento del governo sulle modifiche per un trasporto più sicuro prevedeva che tutte le modifiche legislative fossero presentate al Parlamento entro luglio 2024
, con l’intenzione di renderle operative entro la fine dell’anno scorso. Ma a dicembre, il Ministero dei Trasporti ha ammesso che non sono ancora stati definiti tutti i dettagli legali necessari, rimandando tutto a una fase successiva.
Foto: [Archivio Times Of Malta]