Una tempesta di licenziamenti sta travolgendo STMicroelectronics, ma Malta resta un’isola felice. Mentre il colosso dei semiconduttori si prepara a tagliare fino a 3.000 posti di lavoro in Francia e Italia, l’azienda assicura che il suo stabilimento a Kirkop non sarà minimamente toccato. Una notizia che tranquillizza i suoi 1.800 dipendenti maltesi e conferma il ruolo strategico dell’impianto nell’economia del paese.
A lanciare l’allarme è stato il CEO Jean-Marc Chery, annunciando che la multinazionale sta valutando un taglio del 6% della forza lavoro globale. “Quello che stiamo avviando oggi non è solo un programma di riduzione dei costi”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda, “ma un piano aziendale per accelerare la nostra efficienza e competitività”
.
STMicroelectronics, con i suoi 50.000 dipendenti in tutto il mondo e oltre 600 milioni di euro di esportazioni annue da Malta, è una delle realtà industriali più importanti dell’isola. E mentre la crisi colpisce duro il settore dei semiconduttori, lo stabilimento maltese sembra restare al riparo dalla tempesta.
Un anno nero per STMicroelectronics
Il ridimensionamento arriva dopo un 2024 da dimenticare. L’azienda ha definito lo scorso anno come “uno dei peggiori decenni per i settori che serviamo, in particolare quello industriale e automobilistico”
. I ricavi sono crollati del 20% rispetto al 2023 e l’utile netto è precipitato a 1,56 miliardi di dollari, ben lontano dai 4 miliardi dell’anno precedente.
Nonostante il duro colpo, la multinazionale ha chiarito che i tagli colpiranno solo le attività non produttive fuori da Malta, come la ricerca e sviluppo e le divisioni amministrative.
Lo stabilimento di Kirkop resta intoccabile
Mentre in Francia e in Italia si teme per migliaia di posti di lavoro, a Malta la produzione resta solida. Un portavoce dell’azienda ha confermato che l’impianto di Kirkop “non sarà toccato dalle misure” e che non ci saranno conseguenze sugli investimenti futuri nell’isola.
Nel 2023, il governo maltese ha annunciato un’importante iniezione di fondi europei per sostenere la produzione avanzata di microchip nello stabilimento. Un impegno che sembra aver rafforzato la posizione dell’impianto, proteggendolo dal piano di tagli.
“Nelle prossime settimane avvieremo un dialogo costruttivo con i rappresentanti dei lavoratori su misure di accompagnamento volontarie, come la pensione anticipata”
ha aggiunto il portavoce.
L’obiettivo? Risparmiare tra i 300 e i 360 milioni di dollari entro la fine del 2027, riducendo i costi senza intaccare la produzione.
La strategia: puntare su impianti più avanzati
Il piano di ristrutturazione non è una novità. Già lo scorso anno, STMicroelectronics aveva annunciato l’intenzione di concentrare la produzione nei suoi stabilimenti più avanzati, lasciando indietro gli impianti più datati. La multinazionale sta investendo pesantemente nei suoi siti di Crolles (Francia), Agrate e Catania (Italia), rafforzando la loro capacità produttiva e spostando progressivamente le attività.
Per Malta, questa scelta potrebbe tradursi in una maggiore stabilità a lungo termine. Il paese, grazie agli investimenti già garantiti, sembra destinato a rimanere un punto fermo nella strategia di STMicroelectronics, mentre altrove i dipendenti vivono nell’incertezza.
Foto: Matthew Mirabelli