venerdì, Maggio 17, 2024
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L’avvocato dell’uomo accusato della sparatoria di Gzira: “non conosceva la vittima”

Due uomini che sarebbero stati coinvolti in una sparatoria a Gzira all’inizio del mese sono stati chiamati in giudizio mercoledì, e uno di loro ha ammesso di averne preso parte.

La polizia ha confermato che la sparatoria ha avuto luogo nelle prime ore del 3 novembre, in seguito a una discussione iniziata in un bar e proseguita sul lungomare.

I due accusati hanno evitato l’arresto per quasi due settimane, fino a quando la polizia, grazie ai filmati delle telecamere a circuito chiuso, li ha rintracciati e arrestati a Birkirkara martedì. Si tratta di Christopher Philip Agius, un disoccupato di 32 anni di Paola, e di Aaron Cassar, un residente di Mqabba di 43 anni, che è stato chiamato in giudizio separatamente.

Agius si è dichiarato non colpevole alle accuse di aver sparato a un uomo alla gamba, causandogli gravi danni fisici, di averlo indotto a temere atti violenti, di aver commesso un crimine mentre trasportava un’arma da fuoco senza licenza di polizia e di aver violato l’ordine pubblico.

Il suo avvocato, David Gatt, ha chiesto la libertà su cauzione, sostenendo che, come si evince dai filmati delle telecamere a circuito chiuso, la contesa sia scoppiata in seguito a una discussione all’interno del bar. La presunta vittima, uno straniero, ha quindi seguito Agius all’esterno e sembrava “mettere la mano in tasca come se stesse per estrarre qualcosa”.

In quel momento sarebbe stato colpito alla gamba da un proiettile.

L’avvocato ha sottolineato che il suo cliente non è stato accusato di tentato omicidio, ma di lesioni personali gravi.

Inoltre, Agius non aveva idea di chi fosse la persona ferita, si escluse perciò il rischio di manomissione delle prove.

Tuttavia, l’accusa si è opposta sottolineando la grave natura del caso, il fatto che i testimoni civili dovevano ancora rilasciare le proprie dichiarazioni e l’apparente mancanza di affidabilità dell’imputato.

L’indirizzo fornito dall’imputato non era in realtà il luogo in cui viveva, ha sottolineato l’avvocato Darlene Grima. Anche l’arma utilizzata nell’incidente non è stata ancora trovata, ha aggiunto.

La magistrata Caroline Farrugia Frendo ha respinto la richiesta di cauzione, citando la natura delle accuse e il timore di manomissione delle prove.

L’altro imputato, Cassar, è accusato di aver violato due diverse condizioni di cauzione emesse nel 2017 e nel 2020, rischiando così, rispettivamente, 20.000 e 50.000 euro di cauzione.

L’Ispettore Wayne Camilleri ha illustrato come la polizia sia riuscita a rintracciare Cassar dai filmati dell’incidente di Gzira.

Il sospetto è stato visto entrare in un hotel di Għajn Tuffieħa la notte della sparatoria, dove ha condiviso una stanza con Agius. Vi ha soggiornato nuovamente la notte del 12 novembre.

Il filmato ha dimostrato che Cassar si trovava fuori casa oltre l’orario stabilito del coprifuoco.

Cassar si è dichiarato colpevole ed è stato rinviato in custodia cautelare in attesa della sentenza.

Gli avvocati della procura generale Darlene Grima ed Etienne Savona hanno intentato l’azione penale insieme agli ispettori Wayne Camilleri e Michael Vella. L’avvocato David Gatt è stato difensore di entrambi gli accusati.

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