Rodgers ha catturato dall’alto una Malta quasi completamente piatta. Foto: Chris Sant Fournier
Un vecchio album appartenuto a un fotografo della Royal Air Force di stanza a Malta rivela uno spaccato della vita sulle isole poco prima dell’inizio della Seconda guerra mondiale.
Le fotografie sono state scattate da Harold Frederick Rodgers a Malta tra il 1938 e il 1939, quando era di stanza nel Paese e lavorava come fotografo per la RAF britannica.
Le dimensioni della cupola di Mosta sembravano aver catturato l’immaginazione di Rodger. Foto: Chris Sant Fournier
L’album, che documenta le peculiarità della vita maltese dei primi del Novecento in contesti sia rurali che urbani, si trova attualmente presso l’Archivio Nazionale di Malta, che sta lavorando per digitalizzarlo e conservarlo.
È stato scoperto dalla figlia di Rodgers, Carol Dorman, che ha inviato il reperto a Malta nella speranza che potesse essere di interesse.
L’album include diverse spettacolari riprese aeree di Malta, tra cui un’istantanea di una Malta quasi completamente rurale, senza aree densamente edificate. Un’altra immagine mostra da vicino la cupola di Mosta, che appare ancora più imponente con i piccoli edifici che la circondano.
Osservazioni di Rodgers su La Valletta. Foto: Chris Sant Fournier
L’unica vera strada dell’isola
Gli aneddoti di Rodger rivelano anche alcuni dei suoi pensieri sull’isola e sulla vita maltese, definendo Republic Street a La Valletta “l’unica vera strada dell’isola” e meravigliandosi della presenza di karrozzini
trainati da cavalli, descrivendo un giro in carrozza come “meraviglioso quando hai bevuto una oltre l’ottava”, cioè otto pinte.
“Durante il mio soggiorno a Malta non mi sono piaciuti i maltesi nel complesso, anche se ce ne sono molti buoni”, scrive in una didascalia.
“Mi ricordano molto gli zingari. L’isola è molto storica e la gente è molto devota ai cattolici romani”.
Gli “indigeni” al lavoro. Foto: Chris Sant Fournier
Rodgers ha immortalato anche professioni più pastorali come i braccianti dei campi, che sembra gli siano piaciuti più dei maltesi incontrati a La Valletta.
“Gli indigeni che lavorano sulla terra mi sono piaciuti molto di più perché sono più naturali e soddisfatti e sembrano molto felici”, ha scritto.
Il suo album documenta anche un gioco che alcuni militari a Malta facevano quando osservavano il clero durante la loro giornata.
Gli uomini si assegnavano dei punti ogni volta che vedevano un membro del clero vestito di tutto punto in pubblico: un punto per un prete, due punti per una suora e tre punti per un monsignore.
Il “re della tombola”. Foto: Chris Sant Fournier
In una foto di un prete che passeggia a La Valletta, Rodgers descrive il soggetto come il suo “re della tombola”.
“Sì, quello è davvero un prete”, scrive, “ovunque andiate ne incontrerete uno”.
L’album di Rodgers e molti altri tesori saranno esposti all’Archivio Nazionale di Rabat in una giornata di apertura domenica 21 aprile, a partire dalle 9 del mattino
Foto: Chris Sant Fournier