Un’incredibile accusa scuote il Parlamento maltese: il deputato del Partito Nazionalista Karol Aquilina ha rivelato che il Primo Ministro Robert Abela lo avrebbe provocato con una sfida fisica nel bel mezzo della seduta parlamentare di mercoledì. Secondo quanto riportato da Aquilina, Abela avrebbe dichiarato “oħroġ barra u nurik”
(tradotto: “vieni fuori e ti faccio vedere io”) mentre il Presidente dell’Aula stava emettendo una decisione ufficiale.
Il deputato ha risposto con fermezza e un pizzico di ironia: “Se il Primo Ministro vuole combattere, può farlo con un muro o trovare qualcun altro con cui lottare.” Un’affermazione che, più che una battuta, mette in evidenza quanto sia inusuale e preoccupante un simile atteggiamento da parte del capo del governo. Aquilina non ha risparmiato critiche, sottolineando: “Qualcuno che si esprime così in Parlamento non può essere tollerato.”
Ma c’è di più. Il deputato ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che il Primo Ministro, con il potere del governo e delle forze dell’ordine dalla sua parte, possa abusare della sua posizione. “Abela ha il potere di ordinare il mio arresto,”
ha dichiarato Aquilina, aggiungendo che il Presidente dell’Aula, Anġlu Farrugia, avrebbe dovuto intervenire immediatamente per condannare il commento. Farrugia, tuttavia, si è difeso affermando che avrebbe preso provvedimenti solo se l’episodio fosse stato portato alla sua attenzione durante la seduta.
Aquilina non si è limitato a denunciare l’accaduto. Ha lanciato un’accusa più ampia contro il governo, sostenendo che sta riducendo il Parlamento a una semplice “fabbrica di leggi”, senza alcun rispetto per il ruolo istituzionale dell’Aula. “Le presenze in Parlamento sono basse, alcune commissioni parlamentari si riuniscono di rado,” ha dichiarato con tono critico. E poi l’affondo: “La commissione sanitaria non si riunisce da oltre un anno. Nemmeno un club musicale a Malta è così inattivo.”
Il deputato ha inoltre messo in discussione la trasparenza delle sedute parlamentari, accusando i deputati del governo di coordinare le domande poste ai ministri, una pratica che ha definito offensiva. “Nel [Regno Unito] House of Commons, quando un deputato si coordina con un ministro, chiamano questa pratica ‘arranged PQs’. Lo considerano un insulto,”
ha concluso.
Un clima teso, accuse gravi e comportamenti che sollevano interrogativi sul futuro della politica maltese. Il Parlamento sembra essere sempre più il riflesso di divisioni interne e tensioni crescenti, in un contesto che lascia poco spazio alla stabilità.
Foto: Karl Andrew Micallef