Due maltesi sono stati fermati dalla polizia siciliana mentre tentavano di portare a Malta un macabro bottino di caccia illegale: fucili, cartucce e decine di uccelli abbattuti senza autorizzazione. I due, di 52 e 49 anni, sono stati sorpresi al porto di Pozzallo con due fucili, 50 cartucce da caccia e ben 39 uccelli morti tra cui colombacci, una tortora, beccacce, germani reali, alzavole e beccaccini. Un vero e proprio arsenale e un chiaro segno di caccia non autorizzata in territorio italiano.
Le autorità di Ragusa, che hanno intensificato i controlli sui passeggeri in partenza, non sono nuove a simili episodi. Non è infatti la prima volta che cittadini maltesi vengono colti sul fatto mentre praticano attività di bracconaggio in Sicilia. Questo fenomeno ha sollevato preoccupazioni non solo per le violazioni ambientali, ma anche per l’immagine del popolo maltese all’estero.
In risposta a questa vicenda, il CEO di BirdLife Malta, Mark Sultana, ha commentato con parole dure e inequivocabili: “L’impunità con cui certi cacciatori maltesi credono di poter agire, a causa della scarsa applicazione delle leggi, li porta a pensare di poter fare lo stesso anche in altri paesi.”
Sultana ha poi aggiunto: “Questo caso dimostra chiaramente l’arroganza e l’egoismo di queste attività. BirdLife Malta desidera ringraziare la polizia italiana e le autorità di Ragusa per il prezioso lavoro svolto per contrastare questi comportamenti, che danneggiano la reputazione di Malta e quella di molti maltesi che visitano la Sicilia per godere dell’ambiente naturale.”
Foto: Ragusa Council.