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Architettura nobile

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Palazzo Buleben a Żebbuġ

Una delle città più antiche di Malta, Ħaż-Żebbuġ, e le sue aree circostanti sono state abitate fin dalla preistoria, ma la città come la conosciamo oggi ha avuto origine nel XIV secolo, quando le tre piccole frazioni di Ħal-Dwin, Ħal-Muxi e Ħal-Mula furono unite.

Durante il periodo dell’Ordine di San Giovanni, Żebbuġ crebbe in termini di status, grazie alla sua posizione strategica tra la vecchia capitale Mdina e la nuova capitale La Valletta. Inoltre, la città giocò un ruolo importante nell’industria del cotone e vantava la presenza di corsari di spicco che vi risiedevano. Infatti, nel 1777, il Gran Maestro Emmanuel de Rohan-Polduc concesse a Żebbuġ lo status di città, Città Rohan, con il motto “Semper virens”, che riflette in modo appropriato la campagna e le valli circostanti.

Questa importanza storica si riflette nell’architettura di Żebbuġ. Entrando a Żebbuġ si viene accolti dall’Arco di Rohan, eretto dal Gran Maestro de Rohan al momento del conferimento dello status di città. La stessa chiesa parrocchiale, progettata da Tumas Dingli, è un altro esempio: magnifica nella sua statura, la chiesa vanta un dipinto del titolo di Luca Garnier e due murales di Francesco Zahra, un pittore maltese della scuola di Favray.

“Una delle caratteristiche uniche del palazzo è il teatro privato al piano terra.”

La ricchezza architettonica della città si riflette anche nelle abitazioni private, con palazzi e case di campagna che si ergono ancora con orgoglio, soprattutto nella zona circostante la chiesa parrocchiale.

Una di queste meraviglie architettoniche è Palazzo Buleben, che la gente del posto chiama “il-Palazz tal-Baruni”.

Un tempo dimora del barone Gaetano Azzopardi, medico di professione che lavorava nell’infermeria dell’Ordine di San Giovanni, il palazzo si sviluppa su due piani. Un imponente portale centrale è affiancato su entrambi i lati da stanze di servizio. La residenza principale della famiglia Azzopardi si trovava al piano nobile, dove le sale hanno soffitti altissimi: il rapporto altezza/larghezza delle sale riflette l’intenzione dei proprietari originari di costruire uno dei palazzi più belli dell’isola.

Il palazzo è circondato da ampi giardini di diverse dimensioni, con l’originale canalizzazione dell’acqua utilizzata per l’irrigazione. Una vicina cappella, dedicata alla Madonna delle Anime Abbandonate, fa parte della proprietà.

La storia è stata benevola con il palazzo e diverse caratteristiche architettoniche sono sopravvissute. Una delle caratteristiche uniche del palazzo è il teatro privato al piano terra, un tempo utilizzato per l’intrattenimento dei residenti e dei loro ospiti. Questo teatro conserva ancora la maggior parte dei dipinti murali e degli elementi decorativi originali.

Alcune sale sono inoltre decorate con murales trompe-l’oeil di elementi architettonici immaginari, mentre i dettagli, tra cui sculture in pietra e lavori in ferro battuto, testimoniano la nobiltà di Palazzo Buleben.

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