Dieci uomini sono finiti nell’acqua calda dopo essere fuggiti dal Centrodidetenzione di Ħal Far
domenica.
Il gruppo, tutti bangladesi
di età compresa tra i 20 e i 37 anni, è stato scortato in tribunale indossando tute da ginnastica blu, occupando due file di posti a sedere nell’aula.
Pochi dettagli sono emersi sull’incidente, avvenuto intorno alle 10.45 del mattino mentre il gruppo era apparentemente impegnato in una partita di calcio
.
Tuttavia, il loro tentativo di fuga
è durato poco, perché sono stati presto radunati e presi in custodia dalla polizia.
Tutti sono stati accusati congiuntamente dell’accusa meno grave di fuga dal centro di detenzione e di non aver obbedito agli ordini legittimi di un agente di sicurezza.
Assistiti da due interpreti e da un avvocato, nove degli accusati hanno alzato la mano quando gli è stato chiesto se qualcuno di loro ammettesse di aver commesso un reato.
“Vi chiediamo di perdonarci. Siamo davvero dispiaciuti
“, hanno gridato i giovani rivolgendosi al magistrato che presiedeva la seduta.
Il più anziano del gruppo, un ex vigile del fuoco, è stato il più strano, insistendo sul fatto che “non ha fatto intenzionalmente nulla di male
” e quindi ha dichiarato di non essere colpevole.
Non è stata presentata alcuna richiesta di libertà su cauzione durante la fase di arringa.
Nel presentare le osservazioni sulla pena per coloro che avevano registrato un’ammissione, l’ispettore dell’accusa Doriette Cuschieri ha sottolineato la loro dichiarazione di colpevolezza anticipata e ha suggerito la pena minima di sei mesi di reclusione effettiva.
L’avvocato Sue Mercieca ha inoltre sottolineato che gli imputati hanno collaborato pienamente con gli agenti di custodia che li avevano radunati fuori dal centro Ħal Far.
Dopo aver ascoltato queste argomentazioni, la corte, presieduta dal magistrato Abigail Critien, ha rinviato il caso per la sentenza relativa ai nove giovani e ha rinviato tutti e 10 in custodia cautelare.
Il procedimento relativo al decimo uomo proseguirà separatamente dopo che il cancelliere della Corte avrà assegnato il caso a un altro magistrato, come previsto dalle procedure giudiziarie.