Il totale di arrivi in Italia, considerati gli ultimi sbarchi sulle coste della Calabria nelle ultime settimane, ha raggiunto i ventimila (20.017). Questo numero è di tre volte superiore al numero registrato nello stesso periodo del 2022.
Il maggior numero di arrivi si è avuto tra il nove e l’undici marzo, quando sono giunte in Italia 4.566 persone (2.410 ivoriani, 2.380 guineani, 1.506 bengalesi), di cui 1965 minori.
Di conseguenza, il numero di migranti che sono stati inseriti nel sistema di accoglienza è aumentati, infatti, se nel 76.967 il 28 febbraio del 2022, lo stesso giorno del 2023 erano 109.294.
Protezione internazionale
Per quanto concerne le domande di protezione internazionale, come si può immaginare, anche qui il numero è in aumento. In totale sono state ricevute 52.625 domande: il 53% delle persone che hanno fatto domanda, ha ricevuto un rifiuto; il 12% ha ottenuto lo status di rifugiato; il 13% ha ricevuto protezione sussidiaria; mentre il 21% hanno ricevuto la protezione speciale.
Quest’ultima, la protezione speciale, è stata la fattispecie più concessa, e la stessa che il Governo Meloni vuole colpire con le ultime norme.
Con il Decreto Cutro si cancella la possibilità di non espellere una persona “qualora esistano fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare“.
Questa ultima norma prevedeva di tenere in considerazione la natura e l’effettività dei legami familiari del soggetto, il suo inserimento sociale in Italia, la durata del soggiorno in Italia, così come i legami familiari, culturali e sociali con il suo paese d’origine.
Con l’entrata delle nuove norme, i permessi di soggiorno che sono stati rilasciati fin ora sulla base della normativa sulla protezione speciale verranno rinnovati una sola volta e per un solo anno.
