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Malta

malta ancora nel mirino dell’UE: passi avanti, ma le riforme cruciali restano ferme

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La Commissione Europea ha lanciato un nuovo avvertimento: le raccomandazioni anti-corruzione, emanate dopo l’inchiesta pubblica sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia, restano ancora lettera morta. E mentre Malta mostra qualche progresso nel seguire le direttive dell’UE sullo stato di diritto, la strada da percorrere sembra ancora lunga e tortuosa. “Malta ha compiuto dei passi, ma non basta”, ha dichiarato mercoledì il Commissario Europeo per la Giustizia, Didier Reynders. “Serve un impegno maggiore per colmare le lacune esistenti, soprattutto in ambiti come le sentenze definitive, che continuano a tardare” .

Nel suo intervento al Parlamento Europeo, Reynders non ha usato mezzi termini, sottolineando l’urgenza di accelerare i tempi dei procedimenti giudiziari e rafforzare le risorse umane nel settore. “L’efficienza della giustizia è cruciale per far sì che lo stato di diritto venga rispettato e per rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema” ha affermato Reynders, richiamando l’attenzione su una questione spinosa: l’omicidio di Caruana Galizia, a sette anni di distanza, attende ancora giustizia piena. “Ci aspettiamo che le autorità e i tribunali maltesi facciano tutto il possibile per assicurare i responsabili alla giustizia” .

La Commissione ha evidenziato alcuni successi, come il miglioramento delle capacità investigative dell’Avvocato Generale e della Commissione Permanente contro la Corruzione. Tuttavia, non si può negare che molto resta da fare. Reynders ha infatti ricordato che le indagini sui casi di corruzione ad alto livello devono essere più rapide e portare a sentenze definitive. “Non basta avviare un’indagine, bisogna anche chiuderla con una condanna” ha detto, aggiungendo che “le raccomandazioni anti-corruzione, incluse quelle legate all’inchiesta su Caruana Galizia, non sono ancora state implementate” .

Sul fronte della libertà di stampa, Reynders ha puntato il dito contro il mancato avanzamento delle riforme che garantirebbero maggiore accesso ai documenti ufficiali e indipendenza editoriale per i media pubblici. “Non possiamo parlare di democrazia senza un panorama mediatico veramente libero”  ha dichiarato. Anche se qualche passo avanti è stato fatto, la strada verso una protezione efficace dei giornalisti è ancora lunga.

David Casa e Peter Agius, europarlamentari del PN, hanno fatto eco alle preoccupazioni della Commissione, sollecitando un’azione immediata. “Abbiamo bisogno di azioni, non di altri rapporti. Il tempo delle parole è finito” ha tuonato Casa, mentre Agius ha chiesto alla Commissione di “mettere da parte i guanti di velluto e garantire che a Malta prevalga davvero lo stato di diritto e la libertà di stampa” .

Dall’altra parte, il PL MEP Alex Agius Saliba ha lanciato accuse pesanti di ipocrisia al Parlamento Europeo. “Si parla dell’omicidio di Caruana Galizia, ma nessuno dice nulla sui 140 giornalisti uccisi a Gaza e in Libano nell’ultimo anno. Il messaggio che passa è che esistono giornalisti di serie A e di serie B”, ha detto con tono provocatorio.

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Anche Daniel Attard, del PL, ha criticato il Parlamento per il suo silenzio sul Medio Oriente, sottolineando che “nessun crimine può giustificare l’uccisione di giornalisti” .

Intanto, il dibattito sulla libertà di stampa e la corruzione a Malta resta al centro dell’attenzione dell’UE, e la pressione sulla nazione insulare continua a crescere.

Foto: Times of Malta

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