Connect with us

Malta

“un errore che costa caro: arrestato per spaccio a Paceville”

Published

on

Un arresto shock la sera prima del compleanno: “_Volete comprare erba?_” è stato il fatidico errore che ha tradito Aseyr Ahmed Mustafa, un giovane somalo di 28 anni, residente a Gzira. In un colpo di sfortuna che sembra uscito da un film, Mustafa si è avvicinato proprio a tre poliziotti in borghese, chiedendo loro se volevano acquistare cannabis. La sua mossa gli è costata la libertà, con una condanna severa che ha gettato un’ombra sulla sua vita.

Il tutto è accaduto la notte del 30 novembre, quando le strade di St Julian’s erano invase dalla folla e il quartiere di Paceville era vivo come non mai. Ma tra la moltitudine di giovani, c’erano anche gli occhi vigili degli agenti, che stavano pattugliando in incognito per fermare il traffico di sostanze stupefacenti. Come raccontato dall’ispettore di polizia John Leigh Howard, due individui si aggiravano tra i passanti, offrendo droga a chiunque sembrasse un potenziale cliente. Il modus operandi era ben collaudato: uno attirava i compratori, un altro raccoglieva il denaro, mentre il terzo consegnava la sostanza. Ma, invece di fare affari con un normale cliente, Mustafa si è avvicinato direttamente agli agenti, lanciando la sua proposta fatale.

“Do you want to buy weed?” , ha chiesto l’uomo, ignaro che stesse parlando con dei poliziotti. La perquisizione è stata immediata e ha portato alla scoperta di alcune bustine di cannabis, segno inequivocabile del suo coinvolgimento nel traffico.

Il giovane è stato accusato di spaccio, possesso di cannabis destinata alla vendita, e di aver commesso il reato a meno di 100 metri da un’area frequentata da giovani. Ma non finisce qui: Mustafa aveva già due precedenti penali, motivo per cui il tribunale ha dovuto prendere una posizione dura. Durante l’udienza, quando il giudice Jean Paul Grech gli ha chiesto: “Capisce le conseguenze della sua ammissione? È sicuro?”, Mustafa ha risposto con una rassegnazione evidente: “Sì, colpevole… non ho scelta” , abbassando la testa e mettendo le mani sul volto.

La corte, pur prendendo atto della sua ammissione di colpa anticipata, ha considerato l’aggravante: il reato era stato commesso in una zona di intrattenimento affollata di giovani, esponendoli al pericolo. Inoltre, i precedenti penali non hanno lasciato spazio a sconti. Il verdetto è stato severo: 18 mesi di carcere effettivo e una multa di 500 euro. Le sostanze sequestrate sono state destinate alla distruzione.

Foto: Shutterstock

Advertisement

Continue Reading