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Malta

Cimiteri di Malta pronti a rinascere: spazi di meditazione e vita urbana?

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Nel cuore della frenesia urbana di Malta, una proposta inaspettata e audace sta accendendo il dibattito: trasformare i cimiteri dell’isola in spazi verdi aperti per la meditazione e il relax. Questa visione appartiene a Gary James Ghirxi, un giovane architetto di 24 anni, che nella sua tesi di laurea magistrale ha immaginato questi luoghi solenni non solo come aree di riposo eterno, ma come rifugi di tranquillità e connessione con la natura.

“Ci lamentiamo spesso della mancanza di spazi verdi nelle aree urbane”, ha spiegato Ghirxi al Times of Malta“ma sembriamo dimenticare i cimiteri che ci circondano. Addolorata, ad esempio, è situato nel cuore di una delle zone più trafficate e ha un potenziale straordinario per diventare uno spazio meditativo senza eguali”.

Ghirxi sottolinea però che non si tratta di trasformarli in parchi giochi o aree commerciali. “Devono mantenere il loro carattere sobrio e contemplativo. È proprio questa aura meditativa che li rende utili come spazi aperti, di cui abbiamo così pochi”.

Nei Paesi nordici, questa idea è già una realtà. In città come Oslo e Copenhagen, i cimiteri sono utilizzati per passeggiate tranquille, lettura e persino attività culturali. A Copenhagen, alcuni ospitano addirittura concerti all’aperto, diventando parte integrante della vita pubblica. Tuttavia, Ghirxi riconosce che in Malta la situazione è diversa. “Culturalmente, percepiamo la morte con paura, e parlarne è quasi un tabù. Inoltre, i nostri cimiteri sono spesso troppo densi di tombe e privi di infrastrutture adeguate come panchine o servizi igienici, rendendo difficile immaginarli come spazi ricreativi”.

Nonostante queste barriere, il giovane architetto vede un’enorme potenzialità. Attraverso una pianificazione attenta, cimiteri come Addolorata potrebbero accogliere attività come passeggiate serene, esercizi di mindfulness, lettura o eventi culturali limitati, come tour guidati sulla loro storia e architettura. “Non esiste una formula unica”, avverte Ghirxi. “Quello che funziona per Addolorata potrebbe non essere adatto per un piccolo cimitero di un villaggio. Ogni intervento deve essere pensato con sensibilità e rispetto”.

Per raggiungere questo obiettivo, il suo studio suggerisce miglioramenti infrastrutturali come percorsi ben definiti, segnaletica chiara, illuminazione adeguata e più vegetazione. Ma riconosce anche le sfide climatiche: “Gestire la vegetazione nel nostro clima caldo e secco è una sfida, ma non impossibile”.

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Infine, Ghirxi affronta anche la questione religiosa. “Da un punto di vista religioso, molti cimiteri sono considerati estensioni della Chiesa e quindi non supportano funzioni ricreative. Tuttavia, c’è bisogno di un cambiamento culturale. La morte, dopotutto, dovrebbe essere celebrata, non temuta”.

Questa visione potrebbe sembrare rivoluzionaria, ma Ghirxi crede fermamente che i cimiteri di Malta possano evolversi in luoghi che uniscono il rispetto per i defunti alla ricerca di pace interiore dei vivi, offrendo un contributo unico alla qualità della vita urbana.

Foto: Shutterstock.com

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