Malta è diventata il primo Paese dell’Unione Europea a consentire ai giovani di 16 e 17 anni di diventare sindaci e vicesindaci dopo che il Parlamento ha approvato all’unanimità una nuova legge lunedì.
Con la nuova legge, i consiglieri di età inferiore ai 18 anni che ottengono il maggior numero di voti dal partito che ottiene la maggioranza dei voti possono assumere la carica di sindaco o vicesindaco.
La legge entrerà in vigore quando il Presidente George Vella la firmerà nei prossimi giorni e Malta potrebbe vedere i suoi primi sindaci di 16 e 17 anni entro le prossime elezioni comunali di giugno.
In un tweet su X (ex Twitter), il ministro del Governo locale Owen Bonnici ha salutato la legge come “innovativa”.
finora i sedicenni e i diciassettenni potevano votare e partecipare alle elezioni comunali, ma non potevano diventare sindaco o vicesindaco, anche se avessero ricevuto il numero più alto o il secondo più alto di voti al primo scrutinio.
Il diritto di voto alle elezioni comunali è stato concesso per la prima volta nel 2014 e nel 2018 è stato esteso alle elezioni nazionali e del Parlamento europeo.
Il disegno di legge include anche un emendamento che consentirà ai sindaci minori di 18 anni di firmare documenti legali, come contratti e assegni, a nome del consiglio locale.
Il disegno di legge propone anche un emendamento che renderebbe il sindaco e il segretario esecutivo del consiglio “congiuntamente responsabili” della rappresentanza del consiglio in ambito legale, il che significa che entrambi possono fare causa – o essere citati in giudizio – per conto del consiglio.
Il piano per consentire ai sedicenni di diventare sindaci e vicesindaci è stato incluso nel manifesto elettorale dei laburisti e nel documento del governo “Visione strategica nazionale per le amministrazioni locali” pubblicato a maggio.
L’anno scorso anche il Partito nazionalista aveva proposto che i sedicenni potessero assumere la carica di sindaco se eletti nel proprio consiglio comunale.
Quando la nuova legge è stata annunciata a ottobre, ha suscitato prevedibilmente emozioni diverse.
Diversi sindaci si sono detti contrari, affermando che i sedicenni e i diciassettenni non hanno l’esperienza di vita necessaria per affrontare il lavoro di vertice in un consiglio locale.
Altri consiglieri, invece, ritenevano che l’entusiasmo dei giovani sindaci potesse infondere vita ai consigli.