Un rendering del progetto. Foto: PA
L’Autorità di pianificazione ha dato il via libera alla trasformazione del dismesso Savoy Hotel di Sliema in un centro direzionale di sei piani con quattro livelli di parcheggio sotterraneo e una piazza pubblica sovrastante a livello stradale.
Il progetto comprenderà anche due ristoranti al piano terra superiore, il restauro dell’hotel fatiscente, la demolizione di un edificio annesso abbandonato e la demolizione della stazione di rifornimento dismessa.
L’ex Hotel Savoy, con i suoi bovindi sfaccettati, è un edificio simbolo in cima a Rue D’Argens. L’hotel era un tale punto di riferimento ai tempi del suo splendore che la zona è ancora oggi conosciuta con questo nome.
Nonostante lo stato di abbandono e la presenza di abusivi, nel 2018 l’edificio ha ottenuto dall’Autorità di Pianificazione lo status di protezione di Grado 2. Un anno dopo, ha subito ulteriori danni a causa dei rifiuti scaricati.
L’edificio è stato venduto all’asta nel 2022 a Exalco Group Ltd, che possiede sei grandi centri commerciali in posizioni privilegiate a Malta.
Il sito copre un’area di quasi 1.600 metri quadrati.
L’ex Savoy Hotel, inizialmente di proprietà della famiglia Cuschieri, era stato concepito come una casa a due piani chiamata Villa West End. Nel 1904 iniziò a funzionare come albergo fino alla metà degli anni Ottanta, quando fu chiuso per mancanza di manutenzione e per un incendio doloso.
L’area circostante è caratterizzata da una serie di case a schiera tradizionali a due piani, a cui si è aggiunta di recente la presenza di appartamenti moderni ed esercizi commerciali.
Nelle vicinanze del sito si trovano Villa Portelli, in parte antistante l’ex Savoy Hotel, la Chiesa anglicana della Santissima Trinità, due case moresche di riferimento lungo Triq Rodolfu, l’ex Hotel Imperial, oggi casa di riposo per anziani, l’Ospedale St James con l’adiacente Palazzo Capua e Villa Bonici, ex scuola e cinema all’aperto.
Una parte della proprietà, tra cui l’edificio principale, il giardino anteriore e la delimitazione a pilastri, è classificata collettivamente come monumento del patrimonio culturale di Grado 2.
La Soprintendenza per i Beni Culturali ha dato il via libera al progetto, osservando che esso preserverà e restaurerà il tessuto e la struttura dell’edificio storico, limitando la demolizione alle aggiunte più recenti prive di valore architettonico.
Ha osservato che il design contemporaneo consentirà e migliorerà la leggibilità della parte storica della proprietà, pur essendo immediatamente identificabile come costruzione successiva. I volumi proposti sopra l’hotel sono arretrati in modo da non ostacolare la leggibilità della struttura storica, schermando al contempo l’antiestetico muro divisorio vuoto che incombe su di essa.
Una foto del vecchio Savoy Hotel, probabilmente scattata negli anni Venti.
Secondo una valutazione dell’impatto sul traffico, tutti gli incroci intorno al progetto, tranne uno, saranno congestionati entro il 2033, anche senza lo sviluppo proposto.
La Commissione ha rilevato che il sito, che non sarà operativo durante i fine settimana, è ben servito dai trasporti pubblici e si trova a pochi passi da un’area densamente popolata.
Il permesso è stato concesso a fronte di una garanzia bancaria di 23.000 euro e di un guadagno di pianificazione di 40.000 euro invece di 53.000 euro, dato che la stazione di servizio è stata rimossa.
Il permesso è stato approvato con otto voti a favore e uno contrario, quello del rappresentante della ONG Romano Cassar.