La corte d’appello ha confermato una decisione che condanna la Autorità pubblica di radiodiffuzione (PBS) e l’Autorità di radiodiffusione (BA)
per parzialità nelle trasmissioni. I danni sono saliti da 1.5000 a 5.000 euro ciascuno.
La sentenza originale era stata emessa nel luglio dello scorso anno in una causa intentata dal Partito Nazionalista (PN).
Il tribunale aveva stabilito che sia la BA che la PBS non avevano garantito l’imparzialità e la protezione dalla discriminazione
.
La causa era stata intentata per due episodi distinti.
Il primo riguardava il fatto che la PBS aveva impiegato tre mesi per pubblicare un diritto di replica che il PN aveva vinto, dopo aver presentato due volte un reclamo
all’Autorità di radiodiffusione.
Il diritto di replica era stato concesso dopo che un’intervista andata in onda su TVAM sul progetto del cavalcavia di Marsa, appena inaugurato, era stata giudicata “piuttosto estesa e avrebbe potuto dare adito a propaganda”.
La PBS ha ignorato la direttiva dell’Autorità. Il diritto di replica della PN è stato pubblicato solo dopo che un secondo reclamo ha fatto scattare una sanzione di 4.660 euro per la PBS.
Tale sanzione
è stata poi sospesa quando l’emittente di Stato ha accettato di rispettare l’ordine dell’autorità.
La seconda questione riguardava gli spot pubblicitari politici relativi al bilancio 2022.
Quindici minuti di pubblicità della PN, della durata di 30 secondi ciascuno, sono stati praticamente “neutralizzati” quando sono stati inseriti tra gli spot del governo.
Questa seconda doglianza non è stata accolta dal tribunale, che ha osservato che il PN non aveva presentato una seconda protesta formale all’UdC e aveva invece registrato il suo reclamo
solo in modo informale.
Tuttavia, per quanto riguarda la prima questione, la corte, presieduta dal giudice Grazio Mercieca, ha osservato che sebbene l’autorità abbia agito per garantire l’imparzialità, non è riuscita a farlo “con la rapidità e la proattività
necessarie per la trasmissione, soprattutto in un momento di voci persistenti e di chiari indizi dell’imminenza delle elezioni generali – come in effetti è stato”.