L’Italia chiederà ai richiedenti asilo respinti di versare un deposito di 5.000 euro per evitare di essere rinchiusi nei centri di detenzione mentre si decide il ricorso contro il respingimento della domanda d’asilo.
La cauzione è stata annunciata in un decreto ufficiale pubblicato dal Ministero dell’Interno del paese venerdì, contemporaneamente all’aumento significativo del periodo in cui i migranti possono essere detenuti.
I richiedenti asilo il cui tentativo di ottenere protezione è respinto dovranno versare la cauzione di 4.938 euro, che verrà trattenuta per un massimo di quattro settimane.
Dopo quel periodo, il richiedente asilo dovrà dimostrare di avere una “sistemazione adeguata” in Italia e abbastanza denaro per sostentarsi e tornare nel proprio paese d’origine se necessario.
Se non riescono a farlo, verranno trattenuti in detenzione per un massimo di 18 mesi. Attualmente, i richiedenti possono muoversi liberamente nel paese mentre il loro ricorso viene valutato.
Il governo di Meloni ha anche annunciato che le autorità avranno ora il potere di detenere i migranti per un massimo di 18 mesi, anziché il limite precedente di tre.
La decisione ha suscitato critiche da parte di gruppi per i diritti umani, che hanno accusato il governo di Meloni di introdurre l’alta tariffa come modo per rendere la detenzione dei migranti la norma.
Il governo italiano intende inoltre più che raddoppiare il numero di centri di rimpatrio in Italia, in modo da garantirne almeno uno in ciascuna delle 20 regioni italiane.
Secondo i dati ufficiali, l’Italia ha respinto più del 50% delle circa 50.000 domande d’asilo valutate nel 2022.
Ma le autorità si trovano ad affrontare un carico di lavoro molto più elevato quest’anno: secondo il ministero dell’Interno, finora quest’anno sono arrivati in Italia via mare 132.867 migranti. Al contrario, nello stesso periodo del 2022 erano arrivati nel paese 69.498 migranti.
Il paese è stato anche scosso dall’arrivo di 8.500 migranti sulla sua isola di Lampedusa in pochi giorni all’inizio di questo mese. Il flusso di arrivi ha provocato una visita d’emergenza da parte di Meloni e dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Nonostante la visita di von der Leyen, l’Italia ha faticato a trovare solidarietà tra gli altri Stati membri per gestire l’afflusso: la Francia ha dichiarato all’inizio di questa settimana che non era disposta ad accogliere migranti direttamente dalla Lampedusa, sebbene abbia offerto di aiutare l’Italia nel rimpatrio di alcuni di loro verso paesi selezionati.
L’Italia non ha accordi di rimpatrio in atto con molti paesi africani e ha affrontato difficoltà nel rimpatrio.