Connect with us

Malta

Malta contro Usa: la battaglia per salvare Daniel Meli dall’estradizione

Published

on

Un giovane maltese, Daniel Meli, si trova al centro di una battaglia legale internazionale che sta scuotendo la comunità studentesca e il sistema giudiziario di Malta. Accusato dagli Stati Uniti di aver venduto malware illegale nel dark web, Meli rischia l’estradizione in America. Ma nove organizzazioni studentesche si sono unite per opporsi con forza a questa decisione, lanciando un appello accorato alle autorità maltesi affinché difendano la sovranità nazionale e i diritti fondamentali.

In una dichiarazione pubblicata sabato, l’European Law Students’ Association (ELSA) Malta, insieme ad altre otto organizzazioni, ha espresso “un’opposizione inequivocabile” all’estradizione, definendo il caso “non solo una questione di nazionalità… ma di sovranità.” Secondo loro, “i tribunali maltesi devono determinare la colpevolezza o l’innocenza di Mr. Meli, dato che il presunto crimine è stato commesso all’interno del territorio maltese.”

Le accuse contro Meli, un agente di check-in aeroportuale di 28 anni, sono gravi. Gli Stati Uniti lo cercano per attività illecite sulla rete oscura che si sarebbero svolte tra il 2012 e il 2022. Tuttavia, i rappresentanti degli studenti sostengono che Meli dovrebbe essere giudicato e, se colpevole, scontare la pena a Malta. “Qualsiasi sentenza deve essere servita nel nostro Paese, garantendo responsabilità e rispetto per il nostro sistema giudiziario territoriale,”  afferma la dichiarazione congiunta.

Le organizzazioni studentesche hanno anche denunciato i rischi di “trattamenti inumani o degradanti” che Meli potrebbe affrontare se estradato negli Stati Uniti, dove le condizioni carcerarie e le pene potrebbero essere “sproporzionate e incompatibili con l’impegno di Malta verso la giustizia e la dignità umana.”

Tra i firmatari della dichiarazione figurano Kris Bajada (Consiglio UOM), Ella Micallef Darmenia (Facoltà di Giurisprudenza) e Thea Sultana (Facoltà di Lettere), insieme a diverse organizzazioni come la Malta Law Students’ Society (GħSL), Pulse, Studenti Ħarsien Soċjali (SĦS) e altre.

Nel frattempo, i genitori di Meli, Chris e Lucienne, hanno avviato una petizione parlamentare per riformare le leggi sull’estradizione, chiedendo che tutti i crimini commessi su suolo maltese siano processati localmente. La loro battaglia è stata evidenziata in un’intervista di agosto, in cui hanno raccontato che il figlio non aveva ricevuto i farmaci per l’ansia e l’artrite mentre prendeva decisioni cruciali sulla sua estradizione, con solo 15 minuti a disposizione per decidere.

Advertisement

Meli ha inizialmente acconsentito all’estradizione, salvo poi ritirare il consenso dopo aver assunto nuovi avvocati. La Corte Costituzionale ha respinto il suo appello a luglio, ma in agosto il governo maltese ha annunciato la proposta di nuove leggi. Le modifiche potrebbero consentire a chi attende l’estradizione di rivedere la propria disponibilità e garantire “tempo adeguato”  per prendere decisioni.

Foto: Matthew Mirabelli (principale) / Facebook (inserto); Foto d’archivio: Karl Andrew Micallef.

Continue Reading