Un’isola paradisiaca sotto assedio: a Gozo si nasconde una rete segreta di informatori, telecamere e sensori di movimento, pronta a sabotare gli sforzi della Malta Ranger Unit. Questo sistema, a quanto pare, agisce come una sofisticata rete di allarme anticipato, mettendo in guardia i trasgressori ambientali ben prima che i ranger possano intervenire.
I ranger descrivono Gozo come un luogo “dove i crimini ambientali prosperano”, grazie all’assenza di un’unità di protezione ambientale della polizia. Durante una pattuglia notturna, il Times of Malta
ha testimoniato una sorveglianza costante sul gruppo, che è iniziata sin dalla partenza sul traghetto.
Telefonate e pedinamenti: il viaggio dei ranger è sotto controllo
I sospetti si sono accesi non appena il veicolo dei ranger ha fatto il suo ingresso sul traghetto. Un membro dell’equipaggio ha immediatamente preso il telefono per fare una chiamata, mentre altri due si sono affrettati sul ponte per effettuare telefonate. Ma non finisce qui: un civile nella caffetteria ha fissato i ranger per tutta la traversata, apparentemente scattando foto con il suo cellulare.
E non è stata una coincidenza. Una volta sbarcati, i ranger hanno ricevuto messaggi da fonti vicine alla comunità di caccia, confermando che la loro presenza era già nota. “Tutti sanno quando sei sul traghetto,”
ha ammesso un informatore.
A Gozo, la sorveglianza è diventata ancora più evidente. Automobili e moto hanno iniziato a seguire il veicolo dei ranger, mentre altre pattugliavano le entrate dei siti di cattura illegale. In un caso, i richiami elettronici per uccelli, chiaramente udibili vicino a Sannat, sono stati spenti all’istante non appena il veicolo dei ranger si è avvicinato. Poco dopo, una moto con due passeggeri ha iniziato a pedinarli, fermandosi a distanza prima di riprendere la scia. Lo stesso mezzo è stato avvistato più volte durante la notte, sempre nelle vicinanze dei ranger.
Tecnologia al servizio dei bracconieri
La rete di sorveglianza non si limita ai pedinamenti. Telecamere a circuito chiuso osservano silenziosamente le strade che portano ai siti di cattura, mentre sensori di movimento sono nascosti nei luoghi più impensabili. In una delle scoperte più inquietanti della notte, un sensore nascosto all’interno di un tubo incastrato in un muro a secco ha emesso un segnale radio, rilevato dagli strumenti dei ranger. “Questi dispositivi sono spesso utilizzati per monitorare e comunicare in aree non coperte da reti mobili,” hanno spiegato.
In alcuni casi, i ranger hanno persino trovato immagini che mostrano bracconieri intenti a monitorare i feed di telecamere posizionate intorno ai loro siti. “Non solo dobbiamo affrontare le sfide operative, ma ora ci preoccupiamo anche per la nostra sicurezza,” ha sottolineato il capo ranger, Cami. “Non sai mai chi ti sta seguendo o quanto possa essere pericoloso. Ma stiamo trovando modi per lavorare senza essere scoperti, anche se richiede tempo e risorse.”
La risposta delle autoritĂ
Lucas Micallef, presidente della Federation for Hunting and Conservation Malta (FKNK), ha espresso scetticismo sul fatto che i cacciatori illegali siano dietro questi episodi, dichiarando: “Condanniamo qualsiasi pratica illegale, ma non possiamo commentare oltre. Ogni episodio andrebbe segnalato alla polizia per ulteriori indagini.” Anche Joe Cordina, presidente della Gozo Channel, ha negato qualsiasi collegamento, affermando: “Non abbiamo mai avuto problemi con i ranger.”
Nonostante numerose domande inviate al Ministero di Gozo settimane fa, il Times of Malta
non ha ancora ricevuto risposte.
La Malta Ranger Unit, fondata l’anno scorso, continua a perseguire il suo obiettivo di proteggere l’ambiente naturale, educare il pubblico e combattere i crimini ambientali. Ma a Gozo, questa missione si rivela ogni giorno più difficile e pericolosa.
Foto: Karl Andrew Micallef