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Il PIL dovrebbe crescere a un ritmo più moderato

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Il prodotto interno lordo (PIL) di Malta dovrebbe crescere del 3,8% nel 2024, per poi scendere al 3,6% nel 2025 e al 3,3% nel 2026, secondo le ultime previsioni della Banca Centrale.

La banca ha dichiarato che per il 2024 ciò implica una revisione al rialzo rispetto alle sue precedenti proiezioni, mentre per il 2025 le prospettive sono invariate.

Queste previsioni, ha precisato la Banca Centrale, non incorporano i dati di contabilità nazionale pubblicati il 28 novembre dall’Ufficio Nazionale di Statistica.

Una forte revisione al rialzo della crescita del PIL in quei dati ha fatto sì che le proiezioni della banca, in particolare quelle per il 2023, saranno probabilmente riviste ulteriormente al rialzo nel prossimo ciclo di proiezioni.

Secondo la Banca Centrale, la domanda interna dovrebbe essere il principale motore della crescita, in quanto i consumi privati continuano a crescere a ritmo sostenuto e gli investimenti privati iniziano a riprendersi.

Anche le esportazioni nette dovrebbero contribuire positivamente, grazie soprattutto alla crescita delle esportazioni di servizi.

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La crescita dell’occupazione è destinata a moderarsi nell’orizzonte di proiezione, mentre i salari dovrebbero aumentare nel 2024, a causa di un’inflazione relativamente alta e di un mercato del lavoro rigido.

Secondo le proiezioni, l’inflazione annuale basata sull’indice armonizzato dei prezzi al consumo dovrebbe scendere dal 5,6% nel 2023 al 3% nel 2024, prima di raggiungere il 2% nel 2026.

Secondo la banca, l’anno prossimo l’inflazione dovrebbe rimanere al di sopra dell’obiettivo di stabilità dei prezzi dell’Eurosistema a causa dei persistenti effetti indiretti dovuti alla risposta dei salari ai recenti aumenti dei costi dei fattori produttivi e dei margini di profitto.

Tuttavia, rispetto alle precedenti proiezioni, l’inflazione è stata rivista al ribasso, in linea con i recenti risultati dei dati.

Il disavanzo pubblico è destinato a diminuire per tutto l’orizzonte di proiezione. Il rapporto debito pubblico/PIL è destinato ad aumentare e a raggiungere il 56,7% nel 2026.

Nel complesso, i rischi per l’attività economica sono inclinati verso l’alto per il 2023 e il 2024, riflettendo le ultime revisioni dei conti nazionali e i risultati del terzo trimestre. Anche per gli anni successivi i rischi sono al rialzo, anche se più contenuti.

Anche i rischi per l’inflazione sono leggermente inclinati verso l’alto nel 2024, ma in seguito sono bilanciati.

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Sul fronte fiscale, i rischi sono al rialzo (riduzione del deficit) nel 2023 a causa della probabilità di una crescita del gettito fiscale superiore alle attese. I rischi sono poi destinati a inclinarsi verso il basso (aumento del deficit) a partire dal 2024, soprattutto a causa della probabilità di una spesa superiore al previsto per le misure di sostegno all’energia.