La continua riluttanza del governo nel divulgare informazioni è stata segnalata come un problema di preoccupazione dal Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
In una lettera al Primo Ministro Robert Abela, Dunja Mijatović ha dichiarato di aver ricevuto informazioni secondo cui le autorità locali continuano a negare l’accesso alle informazioni tramite la Legge sulla libertà di informazione.
La riluttanza suggerisce “un modello di segretezza ingiustificata all’interno delle istituzioni statali riguardo a informazioni che potrebbero essere di notevole interesse pubblico”, ha scritto.
Mijatović ha sollevato la preoccupazione in una lettera inviata ad Abela il 26 settembre e pubblicata martedì.
La lettera mirava a esprimere preoccupazioni per il mancato recepimento delle raccomandazioni della relazione di inchiesta pubblica sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia e a sottolineare la necessità di riforme delle leggi sui media che vadano oltre le proposte originali del governo.
Lunedì, il primo ministro ha annunciato che le proposte riviste per cambiare le leggi sui media sarebbero state richieste avanzate da diversi giornalisti indipendenti, editori e accademici, oltre che dall’Istituto dei Giornalisti Maltesi.
In quella giornata, il Ministro della Giustizia Jonathan Attard ha anche risposto a Mijatović con una lettera sua. In essa, Attard ha affermato che i giornalisti i cui ricorsi FOI vengono respinti possono presentare un ricorso e portare il loro reclamo anche in tribunale se il ricorso iniziale non ha successo.
Le entità governative lo fanno regolarmente e il Commissario per la protezione dei dati di Malta ha riconosciuto che la legge esistente deve essere modificata per essere resa più efficace.
Ma nonostante il Commissario Ian Deguara abbia dichiarato che il lavoro per rivedere la legge esistente è iniziato, dopo due anni non c’è alcuna indicazione che una legislazione FOI più robusta sia stata emanata.
Mijatović ha anche scritto una lettera separata al Presidente del Parlamento Anglu Farrugia, sottolineando la necessità che le nuove leggi sui media proteggano meglio i giornalisti contro le cause vessatorie, meglio conosciute come SLAPP.
Ha inoltre esortato il Parlamento di Malta a garantire che le nuove leggi
sui media rispettino la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, nonché le raccomandazioni del Consiglio d’Europa sulla protezione dei giornalisti e contro le cause SLAPP.
“L’emanazione di una legislazione ben redatta e completa che, almeno, difenda questi standard andrebbe molto oltre nel garantire una robusta protezione sia per i giornalisti che per tutte le persone a Malta e nel preservare dall’abuso del sistema giudiziario. Il Parlamento ha un ruolo e una responsabilità unici in questo processo cruciale”, ha scritto Mijatović.
Farrugia ha risposto notando che i deputati devono ancora discutere le proposte di riforma dei media aggiornate e ha anche informato la rappresentante del Consiglio d’Europa che l’Opposizione intende presentare una mozione per istituire una commissione speciale focalizzata sulle proposte di riforma dei media e sul feedback fornito attraverso la consultazione.