L’allarme degli 007 sui migranti: più sbarchi dalla Turchia, difficile il contrasto

Gli 007 italiani esprimono preoccupazione per l’aumento degli sbarchi di migranti dalla Turchia. Secondo fonti riferite all’intelligence, i flussi verso l’Italia sono destinati ad aumentare nei prossimi mesi, rendendo più complicato contrastare l’immigrazione illegale. Gli 007 hanno anche evidenziato come le attuali strategie di lotta al traffico di migranti non siano più efficaci. Secondo le loro stime, sono in aumento i tentativi di traversata, dovuti anche alla sempre maggiore disponibilità di barche da parte dei trafficanti di migranti. Inoltre, l’intelligence nazionale ha fatto notare come i migranti siano sempre più motivati ​​a raggiungere l’Italia, soprattutto per via dei vantaggi offerti dal governo italiano in termini di assistenza sanitaria e sociale. Le autorità italiane hanno reagito all’allarme di intelligence con misure di controllo più stringenti.

Nel frattempo il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sta esaminando proposte legislative riguardanti i rimpatri, l’accoglienza, la protezione internazionale e i corridoi umanitari.
Il Ministro ha sottolineato l’importanza di contrastare gli scafisti e di fermare le partenze. È un imperativo che può essere raggiunto solo con un’azione decisa dell’Unione Europea e una stretta collaborazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi. La tragedia avvenuta al largo delle coste calabresi ha confermato l’urgenza di promuovere flussi regolari e controllati invece di lasciare libero sfogo ai trafficanti. Per questo motivo, la lotta agli scafisti è tra le priorità del titolare del Viminale. L’aumento degli sbarchi di migranti desta preoccupazione anche a livello europeo. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha invitato tutti gli stati membri a fare di più per contrastare l’immigrazione illegale. Nonostante le misure adottate, gli 007 italiani rimangono preoccupati per l’aumento degli sbarchi. Il contrasto all’immigrazione illegale è un compito complicato, che richiede l’impegno di tutti gli stati membri dell’Unione Europea .