Un’esplosione di gioia e lacrime ha travolto Hostage Square, la piazza di Tel Aviv, quando gli schermi giganti hanno mostrato il momento tanto atteso: la liberazione di quattro giovani ostaggi israeliani. Una scena di sollievo e felicità che ha segnato la fine di un incubo lungo 15 mesi.
Centinaia di persone si erano riunite fin dal mattino presto, indossando magliette gialle con la scritta “Non siete soli”
in ebraico, sperando in un miracolo che finalmente è arrivato. Quando le sagome di Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag sono apparse sullo schermo, le emozioni si sono liberate in un’ondata di grida e abbracci. Lacrime di gioia si sono mescolate a risate liberatorie, mentre la folla celebrava un momento tanto atteso.
Dopo essere state presentate su un palco a Gaza City, circondate da militanti mascherati e armati, le quattro giovani – tre ventenni e una diciannovenne – hanno sorriso, salutato e alzato i pollici, segno che la speranza non le aveva mai abbandonate. Una donna nella folla ha sollevato una foto di Naama Levy, dove il numero 19 era barrato e sostituito da un 20, un dettaglio simbolico che racconta di un compleanno trascorso in prigionia.
Il momento più atteso è arrivato quando il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce militare israeliano, ha annunciato in diretta che le giovani donne erano finalmente tornate in Israele dopo 477 giorni di angoscia a Gaza. La piazza, come un unico cuore pulsante, è esplosa in un’altra ovazione.
“Riportateli tutti a casa ora!”
hanno gridato alcune donne in piazza, unendo le loro voci al coro della campagna Hostage and Missing Families Forum. Ma il pensiero di molti è ancora rivolto agli 87 ostaggi che rimangono a Gaza, tra cui 34 confermati morti dall’esercito israeliano.
L’accordo di tregua, entrato in vigore la scorsa domenica, segna un fragile inizio di speranza. Questa prima fase di sei settimane prevede il rilascio graduale di 33 ostaggi israeliani in cambio di circa 1.900 prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Tuttavia, l’opposizione alla tregua da parte di alcuni esponenti di estrema destra del governo Netanyahu getta un’ombra sul destino degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Foto e crediti video: Omar AL-QATTAA / AFP