All’inizio di dicembre, i 27 Stati membri dell’Unione Europea, i Paesi del G7 e l’Australia hanno raggiunto un accordo, dopo mesi di negoziati, su un tetto al prezzo del petroliorusso
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Tuttavia, dal 1° febbraio al 1° luglio la Russia vieterà completamente la vendita di petrolio ai Paesi che hanno introdotto un tetto al prezzo
sulle sue esportazioni.
Il price cap di 60 dollari è stato concordato all’inizio di dicembre dall’UE, dal gruppo dei Paesi del G7 e dall’Australia
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Il 27 dicembre, il presidente russo VladimirPutin ha firmato un decreto che recita: “La consegna di petrolio e prodotti petroliferi russi a personegiuridichestraniere e ad altri individui è vietata” se questi Paesi
adottano il price cap.
Con il price cap, solo il petrolio venduto dalla Russia a un prezzopari o inferiore a 60dollari potrà continuare a essere consegnato. Al di là di questo tetto, è vietato alle aziende fornire servizi che ne consentano il trasportomarittimo
(noli, assicurazioni, ecc.).
L’obiettivo di tale misura è quello di privare Mosca di entrate significative per finanziare il suo interventomilitare in Ucraina.
Il presidente ucraino VolodymyrZelensky aveva disapprovato la “posizione debole” dei suoi alleati occidentali
al momento della sua istituzione.
Il 9 dicembre, Vladimir Putin aveva minacciato l’Occidente di “ridurre la produzione” di petrolio
russo “se necessario”, biasimando poi una “decisione stupida”.
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