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Nuova Zelanda propone estensione voto ai 16enni

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Dopo che la corte suprema Neozelandese ha stabilito che l’attuale requisito minimo di età per il voto a 18 anni discrimina i più giovani, lunedì la premier Jacinda Ardern ha dichiarato che il governo preparerà una proposta di legge per abbassare l’età minima ed estendere il voto ai sedicenni.

Tali dichiarazioni rappresentano una vittoria storica per la campagna Make it 16, nata dopo gli scioperi scolastici per l’emergenza climatica nel 2019 come mezzo per dare una voce ai giovani su questioni rilevanti per il proprio futuro.

Tale proposta di legge sarà però di difficile approvazione dal momento che le modifiche alla legge elettorale in Nuova Zelanda richiedono una maggioranza del 75% e i partiti National e Act hanno già dichiarato la loro contrarietà alla misura.

Sono pochi i paesi nel mondo che permettono ai minori di 18 anni di votare, ma da qualche anno la questione è entrata nel dibatitto nazionale in diversi paesi. L’Italia figura tra questi, con i segretari del Partito Democratico Walter Veltroni e Enrico Letta che hanno rilanciato la proposta di permettere ai minori di 18 di partecipare al processo democratico nel 2007, 2019 e di nuovo nel 2021, mentre il segretario della Lega Matteo Salvini ha avanzato una proposta di legge a riguardo nel 2015.