La Croazia entra nell’eurozona e nell’area Shengen

Entrata nella Ue il 1 luglio del 2013, la Croazia in solo 10 anni ha compiuto enormi progressi in campo normativo interno e di allineamento agli standard europei, tanto che lo scorso giugno l’Eurogruppo ha deciso di accettare la sua richiesta di aderire all’euro, diventando così il 20esimo Paese ad aver adottato la moneta comune, allargando la zona euro a 347 milioni di abitanti.

A partire dall’ 1 gennaio 2023, il paese balcanico ha iniziato il periodo di transizione, dalla kuna all’euro, periodo che si protrarrà fino al 14 gennaio quando entrambe le valute potranno essere utilizzate indifferentemente per i pagamenti.

Al termine delle prime due settimane del 2023 la vecchia moneta croata sarà ritirata dalla circolazione definitivamente. In ogni caso, in Croazia, rimarrà obbligatoria la doppia indicazione dei prezzi fino al 31 dicembre 2023. Inoltre, è stato introdotto un Codice etico delle imprese come aiuto nel ricalcolo dei prezzi di beni e servizi, ma anche per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori su possibili rincari ingiustificati, che già si sono venuti a creare come nel periodo di transizione italiano.

L‘iter per entrare nell’eurozona fu avviato dal governo croato nell’ottobre del 2017, con la richiesta di ingresso nel meccanismo di cambio europeo, presupposto per l’adozione dell’euro.

In contemporanea, è stato raggiunto l’obiettivo dell’ingresso nella zona Schengen, la quale porterà a 420 milioni il numero di persone che potranno viaggiare liberamente e senza controlli alle frontiere. Saranno aboliti con effetto immediato i controlli marittimi e terrestri, anche se non lo sarà la sorveglianza interna negli aeroporti, i quali diventeranno effettivi il 26 marzo 2023 in coincidenza con i tempi fissati dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata). La Croazia verrà sottoposta a un esame entro un anno per verificare che tutti i protocolli stabiliti da Schengen vengano rispettati.

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