Il Parlamento europeo in seduta. Foto: Times of Malta
L’UE proteggerà meglio i giornalisti dalle interferenze politiche grazie a una legge senza precedenti sulla libertà dei media adottata mercoledì dal Parlamento europeo.
La legge, sostenuta da un voto di 464 legislatori dell’UE, con 92 contrari e 65 astenuti, sancisce anche l’indipendenza editoriale e cerca di migliorare la trasparenza sulla proprietà dei media.
Il commissario dell’Unione europea per i valori e la trasparenza, Vera Jourova, ha salutato il “voto storico”, affermando su X che “i media indipendenti sono essenziali per le democrazie” e “è dovere delle democrazie proteggerli”.
Reporter senza frontiere (RSF), un organo di controllo dei media che si batte per la sicurezza e l’indipendenza dei giornalisti, ha accolto con favore la decisione.
“L’adozione di questa legge segna un importante passo avanti per il diritto all’informazione nell’Unione Europea”, ha dichiarato Julie Majerczak, capo dell’ufficio di Bruxelles di RSF.
Ha invitato i Paesi membri dell’UE ad attuare la legge in modo “ambizioso”.
La bozza del testo della legge europea sulla libertà dei media è stata introdotta dalla Commissione europea nel 2022 in reazione al deterioramento del pluralismo e dell’indipendenza dei media in Paesi dell’UE come l’Ungheria e la Polonia, nonché all’uso di software spia come Pegasus e Predator per colpire i giornalisti.
Cosa prevede la nuova legge
– Divieto di utilizzare software spia contro i giornalisti, tranne che in casi strettamente definiti
– Tutti i media dovranno divulgare informazioni su chi li possiede
– Meccanismo per impedire alle grandi piattaforme online di limitare arbitrariamente la libertà di stampa
Secondo la nuova legge, adottata con 464 voti a favore, 92 contrari e 65 astensioni, gli Stati membri saranno obbligati a proteggere l’indipendenza dei media e sarà vietata ogni forma di intervento nelle decisioni editoriali.
Alle autorità sarà vietato fare pressione su giornalisti e redattori affinché rivelino le loro fonti, anche attraverso la detenzione, le sanzioni, le perquisizioni negli uffici o l’installazione di software di sorveglianza intrusivi sui loro dispositivi elettronici.
Il Parlamento ha aggiunto notevoli garanzie per consentire l’uso di software di spionaggio, che sarà possibile solo caso per caso e soggetto all’autorizzazione di un’autorità giudiziaria che indaga su reati gravi punibili con una pena detentiva. Anche in questi casi, i soggetti avranno il diritto di essere informati dopo che la sorveglianza è avvenuta e potranno contestarla in tribunale.
Indipendenza editoriale dei media pubblici
Per evitare che i media pubblici vengano utilizzati a fini politici, i loro direttori e membri del consiglio di amministrazione dovranno essere selezionati attraverso procedure trasparenti e non discriminatorie per un mandato sufficientemente lungo. Non sarà possibile licenziarli prima della scadenza del contratto, a meno che non soddisfino più i criteri professionali.
I media pubblici dovranno essere finanziati con procedure trasparenti e obiettive e il finanziamento dovrà essere sostenibile e prevedibile.
Trasparenza della proprietà
Per consentire al pubblico di sapere chi controlla i media e quali interessi possono influenzare l’informazione, tutti i notiziari e le testate di attualità, indipendentemente dalle loro dimensioni, dovranno pubblicare in un database nazionale informazioni sui loro proprietari, compreso se sono direttamente o indirettamente di proprietà dello Stato.
Distribuzione equa della pubblicità statale
I media dovranno anche riferire sui fondi ricevuti dalla pubblicità statale e sul sostegno finanziario dello Stato, anche da Paesi non appartenenti all’UE.
I fondi pubblici destinati ai media o alle piattaforme online dovranno essere assegnati con criteri pubblici, proporzionati e non discriminatori. Le informazioni sulla spesa pubblicitaria statale saranno pubbliche, compreso l’importo totale annuo e l’importo per punto vendita.
Proteggere la libertà dei media dell’UE dalle grandi piattaforme
I deputati si sono assicurati di includere un meccanismo che impedisca alle grandi piattaforme online, come Facebook, X (ex Twitter) o Instagram, di limitare o cancellare arbitrariamente i contenuti dei media indipendenti. Le piattaforme dovranno innanzitutto distinguere i media indipendenti dalle fonti non indipendenti. I media saranno avvisati quando la piattaforma intende cancellare o limitare i loro contenuti e avranno 24 ore per rispondere. Solo dopo la risposta (o in assenza di essa) la piattaforma potrà cancellare o limitare il contenuto se questo non è ancora conforme alle sue condizioni.
I media avranno la possibilità di adire un organo di risoluzione extragiudiziale delle controversie e di chiedere un parere al Comitato europeo per i servizi media (un nuovo comitato UE di regolatori nazionali che sarà istituito dall’EMFA).