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Malta

“Un emendamento che cambia tutto: il futuro delle inchieste magisteriali a Malta è a rischio”

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Un terremoto nel sistema delle inchieste magisteriali sta per scatenarsi! Un nuovo emendamento, pronto a entrare in vigore, rischia di stravolgere completamente il panorama delle indagini giudiziarie a Malta, creando enormi incertezze per i cittadini che cercano giustizia. Ma cosa significa davvero questa rivoluzione legislativa per chi ha a cuore la trasparenza e la verità?

A partire dal 1° gennaio 2025, tutte le richieste di inchiesta presentate dai cittadini, a meno che non ci sia una decisione finale, verranno automaticamente respinte. Ma chi si nasconde dietro questa mossa? Il legale e già deputato del PN Jason Azzopardi, noto per aver sollevato numerosi casi controversi, ha richiesto ben cinque inchieste magisteriali a dicembre 2024. Ora si trova con il fiato sospeso, con il rischio concreto che tutte le sue richieste siano cestinate! “Questa è una legge anti-Azzopardi”, ha commentato con un’ironia tagliente al Times of Malta , sfidando apertamente la nuova normativa.

Il nuovo emendamento, presentato giovedì scorso, cambia il modo in cui i cittadini potranno richiedere un’inchiesta. Attualmente, basta un’istanza in tribunale per avviare una magisteriale; il magistrato deciderà se proseguire o meno. Ma ora, le cose cambieranno radicalmente. I cittadini dovranno prima rivolgersi alla polizia per chiedere un’inchiesta e solo sei mesi dopo, se la polizia non agirà, potranno rivolgersi a un giudice. Ma non è finita: solo le prove che sono già ammissibili in tribunale potranno essere utilizzate per fare richiesta di indagine, e i magistrati avranno un termine di soli due anni per completare il lavoro. Un cambiamento che lascia molti con un grande punto interrogativo: quanto questa nuova legge renderà difficile fare giustizia?

La clausola 11 dell’emendamento, che sta scatenando una tempesta, prevede che tutte le richieste di inchiesta dei cittadini fatte prima del 1° gennaio 2025, e ancora in attesa di una decisione, saranno automaticamente annullate. E non finisce qui: se una richiesta è stata presentata prima di quella data, ma il magistrato avesse già deciso di avviare un’indagine, allora tutto dovrà essere fermato e trasferito alla polizia, che dovrà trattarlo come un caso nuovo. Una vera e propria mazzata per i casi in sospeso.

E non è tutto: “Questa clausola colpirà direttamente le cinque richieste che ho presentato a dicembre 2024. Non è ancora chiaro se verranno tutte annullate, ma il rischio è altissimo” , ha dichiarato Azzopardi, il quale ha sollevato interrogativi su come la nuova legge possa influire sui suoi casi. Alcune delle sue richieste, come quella per indagare sul Ministro dell’Economia accusato di uno stile di vita scandaloso, sono in attesa di decisione. Inoltre, una delle sue istanze riguardava operazioni immobiliari sospette legate alla Lands Authority e al suo CEO, Robert Vella. Ma un caso è stato già respinto, e Azzopardi ha fatto ricorso contro tale decisione.

Ma la vera incognita riguarda i casi legati a Gozo. Azzopardi ha presentato tre richieste per indagare sul Ministro Clint Camilleri, due delle quali, relative a presunti episodi di corruzione al porto di Mġarr e alla costruzione di un’opera pubblica a Victoria, sono state respinte perché dovevano essere trattate dal Tribunale di Gozo. Azzopardi ha quindi dovuto ripresentare le istanze nel distretto giuridico di Gozo, ma il futuro di queste richieste, fatte dopo il 1° gennaio, rimane ancora oscuro. “Senza aver pianificato nulla, quando le ho ripresentate la settimana scorsa a Gozo, ho aggirato la Clausola 11… basta aspettare e vedere cosa succede”, ha detto Azzopardi con un sorriso enigmatico.

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E qui arriva un altro colpo basso per chi cerca giustizia: con il nuovo emendamento, i cittadini non potranno più fare appello contro la decisione del magistrato di non avviare un’indagine. Prima, Azzopardi aveva avuto la possibilità di fare appello contro il rifiuto di investigare su Robert Vella, CEO della Lands Authority. Ma ora, tutto cambia: sotto la nuova legge, non avrà più alcuna possibilità di contestare la decisione del giudice. Un duro colpo alla trasparenza e al diritto di difesa.

Concludendo, questo emendamento segna un cambio radicale nel modo in cui i cittadini possono richiedere un’inchiesta magisteriale. Sarà obbligatorio passare prima per la polizia, con una lunga attesa di sei mesi, e solo successivamente si potrà presentare la domanda al giudice. La novità più scioccante però riguarda i termini: i magistrati avranno solo due anni per portare a termine le indagini. Inoltre, la legge riformerà anche il processo di nomina degli esperti di tribunale, chiarendo meglio i loro ruoli e le responsabilità, ma resta il dubbio se queste modifiche serviranno veramente a garantire un giusto processo.

Foto: [Archivio Times Of Malta]
Video: [Archivio Times Of Malta]

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