Una tempesta sta per abbattersi su MCAST, l’istituto tecnico più importante di Malta: i suoi docenti sono pronti a tutto pur di ottenere le loro richieste. E cosa chiedono? Una “bomba” di richieste che ha scatenato l’ira del governo, tra cui un’indennità di 400 euro per la correzione degli esami di riparazione e dieci giorni extra di ferie! Un conflitto che minaccia di scivolare in una vera e propria crisi educativa senza precedenti, con la qualità dell’istruzione in gioco e il destino di centinaia di studenti che potrebbe essere compromesso.
Nel cuore della polemica, durante una conferenza stampa tenuta al Palazzo del Governo, Joyce Cassar, segretario permanente, ha rivelato che la direzione di MCAST ha accettato molte delle richieste avanzate dal Malta Union of Teachers (MUT), ma alcune sono state categoricamente rifiutate. Perché? Perché secondo il governo, “vanno contro l’intero scopo di MCAST, ovvero il benessere degli studenti”
.
La reazione della MUT non si è fatta attendere: hanno respinto fermamente le dichiarazioni di Cassar, definendole “totalmente false” e “inaccettabili”. La guerra è ufficialmente dichiarata.
La proposta di 400 euro per le correzioni degli esami: un’offerta che fa discutere
Ma tra le richieste che hanno fatto più clamore c’è quella riguardante l’indennità di 400 euro per i docenti incaricati della correzione degli esami di riparazione. Una proposta che ha sollevato più di una perplessità. Cassar ha infatti affermato che, se i docenti venissero a conoscenza di questa proposta, non farebbero altro che opporsi, perché nascerà inevitabilmente il sospetto che uno studente venga bocciato volutamente. “Sono sicura che se i docenti venissero a sapere di questa proposta, sarebbero contrari, perché nascerà un sospetto naturale che uno studente venga bocciato apposta
,” ha dichiarato con veemenza. La preoccupazione è che questa proposta possa minare la fiducia degli studenti nei sistemi di valutazione, alimentando dubbi su pratiche scorrette.
Inoltre, un altro nodo fondamentale riguarda le ferie: “Non possiamo concedere ulteriori giorni di ferie,” ha ribadito Cassar, sottolineando che i docenti di MCAST già godono di un numero di giorni di vacanza decisamente superiore alla media.
E poi c’è la questione delle ore di lavoro da casa e della promozione dei docenti. La MUT aveva chiesto di aumentare le ore di lavoro da remoto a 16 ore settimanali e di permettere ai docenti senza dottorato di ottenere il titolo di “senior lecturer”. Ma queste richieste sono state fermamente respinte dal governo, che ha argomentato che ciò danneggerebbe la reputazione di MCAST e andrebbe contro gli sforzi di allineare le qualifiche ottenute all’MCAST a quelle di altre università. “L’idea di promuovere docenti senza dottorato potrebbe minare seriamente la credibilità di MCAST
,” ha dichiarato Cassar.
Il governo: “Pronti a un’azione legale”
La lotta tra il governo e il sindacato sta raggiungendo un punto critico. Il governo ha invitato la MUT a sospendere le sue direttive, ma la risposta del sindacato non si è fatta attendere: hanno accusato l’esecutivo di aver “distorto” le proposte e di averle manipolate a proprio favore. “La MUT e i suoi membri non si lasceranno intimidire da queste tattiche
,” hanno tuonato, ribadendo la loro disponibilità a negoziare, ma solo se il governo smetterà di attaccare il sindacato e di abbandonare il dialogo sociale.
Ma la guerra è tutt’altro che finita. Cassar ha chiarito che il governo sta valutando “le prossime mosse” e non esclude di intraprendere azioni legali contro la MUT se non si arriva a una soluzione soddisfacente. Le parole di Cassar fanno tremare: “Se la situazione non si risolve presto, valuteremo i prossimi passi”
. L’ombra di un possibile scontro legale si fa sempre più concreta, alimentando una crescente ansia tra gli studenti.
Il danno collaterale: gli studenti sotto pressione
Nel frattempo, la vita degli studenti di MCAST è sempre più complicata. A causa delle azioni sindacali dei docenti – che comprendono il boicottaggio degli esami e la sospensione delle attività extracurriculari – la loro esperienza educativa è stata fortemente compromessa. “Gli studenti e i genitori sono disperati, vogliono conoscere i voti e sapere se potranno laurearsi
,” ha confessato Cassar, visibilmente preoccupata per la situazione. Le lamentele dei genitori sono già arrivare alle autorità, e la frustrazione cresce di giorno in giorno.
La crisi sembra destinata a durare ancora a lungo, con un governo e un sindacato che non sembrano disposti a cedere terreno. A questo punto, la domanda che tutti si pongono è: come finirà questa battaglia? Chi avrà la meglio in questa guerra senza esclusione di colpi? Quel che è certo è che gli studenti di MCAST rischiano di essere i veri perdenti di questo conflitto senza fine.
Foto: [Archivio Times Of Malta]
Foto: Matthew Mirabelli