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Malta

Inceneritore di Malta a rischio: nuovo ricorso blocca il progetto

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Un impianto rivoluzionario, capace di trasformare i rifiuti in energia e ridurre drasticamente l’uso delle discariche, potrebbe rappresentare il futuro sostenibile di Malta. Eppure, ancora una volta, il progetto è stato bloccato! L’assegnazione del mega contratto da 600 milioni di euro al consorzio franco-maltese Paprec-Bonnici Bros è stata impugnata nuovamente, questa volta da Kanadevia (ex Hitachi), mettendo a rischio l’intera operazione.

Un progetto che promette di generare abbastanza elettricità per alimentare circa 25.000 abitazioni ogni anno è ormai ostaggio di una battaglia legale senza fine. Mentre Malta attende da anni un impianto che potrebbe rivoluzionare la gestione dei rifiuti, l’ennesimo ricorso solleva dubbi su quando – e se – questo impianto entrerà mai in funzione.

La vicenda ha avuto inizio nel 2017, quando il governo annunciò la costruzione dell’impianto a Magħtab. Dopo anni di attese, nel 2023 il contratto fu finalmente assegnato a Paprec-Bonnici Bros, che aveva presentato l’offerta più conveniente tra le tre pervenute. Ma la giapponese Hitachi, che aveva avanzato una proposta da 781 milioni di euro, contestò la decisione, portando la questione al Public Contract Reviews Board (PCRB). L’azienda sostenne che la gara fosse stata condotta in modo irregolare e che l’offerta vincitrice fosse irrealisticamente bassa.

Il PCRB, tuttavia, respinse il ricorso, dichiarando che Hitachi non aveva fornito prove sufficienti a sostegno delle sue accuse. La battaglia si spostò quindi in tribunale, dove la Corte d’Appello ribaltò la decisione, sostenendo che alcuni membri della commissione di valutazione e dello stesso PCRB avessero conflitti di interesse. Questo significava una sola cosa: bisognava ripetere tutto da capo.

Ma quando una nuova commissione di valutazione ha riesaminato le offerte, è arrivata esattamente alla stessa conclusione della prima: l’appalto doveva andare a Paprec-Bonnici Bros. Un verdetto che Kanadevia non ha accettato. Giovedì scorso, l’azienda ha presentato un nuovo ricorso, chiedendo l’annullamento della decisione.

Nel documento, Kanadevia accusa Wasteserv di aver compromesso l’imparzialità del processo con un comunicato stampa che definiva Hitachi “il consorzio perdente”. Inoltre, attraverso i suoi legali Adrian Delia e Matthew Paris, l’azienda sostiene che la nuova valutazione non abbia rispettato l’ordine della Corte d’Appello di annullare completamente il precedente processo. Al contrario, alcuni passaggi sarebbero stati “sanati” invece di essere rifatti da zero.

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Un altro elemento che fa discutere è il ruolo della società di consulenza internazionale COWI A/S, che aveva preso parte alla prima valutazione e che, incredibilmente, è stata coinvolta anche nella seconda. Secondo Kanadevia, questa continuità mina la credibilità dell’intero procedimento.

Di fronte alle nuove contestazioni, Wasteserv ha ribadito con fermezza l’importanza dell’inceneritore per il futuro dell’isola. In una nota diffusa poche ore dopo il ricorso, l’ente ha dichiarato: “Questa struttura waste-to-energy è essenziale per Malta, che deve allontanarsi dal vecchio sistema di gestione dei rifiuti basato sulle discariche, costoso e dannoso per l’ambiente e la salute pubblica.”

Ma mentre la battaglia legale continua, cresce la frustrazione: Malta riuscirà mai a liberarsi dalla dipendenza dalle discariche o questo progetto continuerà a essere ostaggio di ricorsi e controversie interminabili?

Foto: Matthew Mirabelli

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