Connect with us

Malta

EuroPride Malta: spese fuori controllo e ombre sugli appalti

Published

on

Un evento nato per celebrare l’inclusione si è trasformato in una pioggia di polemiche. L’EuroPride 2023 a Malta, che avrebbe dovuto promuovere la diversità e i diritti della comunità LGBTIQ+, ha invece scoperchiato un vaso di Pandora fatto di spese fuori controllo, procedure opache e responsabilità confuse. Un audit shockante rivela che il costo totale dell’evento ha superato il budget iniziale di un incredibile 86%, passando dai 2,5 milioni di euro previsti a ben 4,6 milioni.

L’Ufficio del Primo Ministro ha tentato di giustificare l’aumento dei costi con “condizioni meteorologiche avverse” e una sottostima di spese come la sicurezza. Ma l’auditor general non si lascia convincere: “Il maltempo ha avuto un impatto solo sulla cerimonia di apertura e la sicurezza rappresenta appena il 9% del totale delle spese.” A far lievitare i costi, secondo il rapporto, sarebbero state “gravi carenze nelle procedure di appalto.”

Un dato sorprendente è che nessuno dei beni e servizi acquistati per l’evento è stato assegnato tramite gara d’appalto. Inoltre, molte spese sono state effettuate senza nemmeno richiedere preventivi, un dettaglio che ha sollevato serie domande sulla trasparenza delle operazioni.

L’auditor general è andato oltre, sottolineando che “il frammentare gli appalti per evitare il ricorso alle gare pubbliche è una strategia evidente e preoccupante.” Il documento segnala almeno otto casi in cui preventivi per servizi cruciali come luci e allestimenti sono stati presentati a soli due giorni dalla consegna: “È difficile immaginare come fornitori siano stati in grado di offrire questi servizi con così poco preavviso.” Il rapporto suggerisce che i fornitori fossero stati selezionati in anticipo e che i preventivi servissero solo a “mascherare la violazione delle norme.”

Ma le ombre non si fermano qui. La mancanza di chiarezza sulle responsabilità ha complicato ulteriormente l’indagine. “Il trasferimento del progetto da un ministero all’altro ha reso difficile stabilire chi fosse responsabile,”  lamenta l’auditor general. Tuttavia, un nome emerge: il capo della segreteria della Sottosegretaria per l’Uguaglianza, Rebecca Buttigieg. Questa figura, che ricopre un ruolo di fiducia, non avrebbe dovuto avere poteri esecutivi, eppure si è trovata a gestire direttamente preventivi, fatture e perfino merchandise.

L’auditor general denuncia: “Questo va contro i principi guida, secondo i quali chi ricopre posizioni di fiducia non dovrebbe esercitare poteri esecutivi.” Il rapporto chiede un’indagine per chiarire come questa situazione sia stata possibile.

Advertisement

Infine, l’auditor general lancia un avvertimento alle autorità: “In futuro, la definizione chiara di ruoli e responsabilità sarà cruciale per evitare simili criticità.”  Senza una pianificazione rigorosa e un controllo trasparente, il rischio di spese incontrollate e responsabilità sfuggenti sarà inevitabile.

Foto: Matthew Mirabelli

Continue Reading