Una scena quasi surreale si ripeteva regolarmente alle maestose Scogliere di Dingli: una Mercedes costretta a fermarsi per lasciar passare il maestoso gregge di Muscat, guidato al pascolo in una tranquilla mattinata di sole. Una scena che sembrava uscita da un’altra epoca. E ora, tutto questo non esisterà più.
Il leggendario pastore di Dingli, Ġużu Muscat, noto come il-Beżuża, è scomparso all’età di 81 anni, lasciando un vuoto immenso non solo nel suo villaggio, ma in tutta Malta. Ma il suo nome risuona ancora: la Breeds of Origin Conservancy ha deciso di candidarlo postumo al prestigioso Ġieħ ir-Repubblika
, un riconoscimento che pochi possono vantare.
Per decenni, Muscat e il suo gregge di capre e pecore erano un simbolo vivente della tradizione pastorale maltese. “L’ultimo vero pastore”
che ancora oggi, fino a pochi giorni fa, portava il suo gregge a pascolare sulle scogliere di Dingli. Turisti e residenti si fermavano ammirati, immortalando quel momento, come se fosse l’ultima testimonianza di un passato che stava rapidamente svanendo.
La sua morte, avvenuta domenica, ha colpito come un fulmine la comunità locale. Fino alla settimana scorsa, Muscat era ancora lì, con il suo inconfondibile gregge. “Un’icona agraria”, lo definiscono alcuni. Altri lo descrivono come “uno degli ultimi custodi della capra maltese indigena”
. Parole che lasciano intendere quanto fosse radicata la sua figura nell’identità di Dingli e di Malta stessa.
Il Ministro degli Affari Esteri, Ian Borg, nato anche lui a Dingli, ha espresso il dolore e la perdita che la sua scomparsa ha provocato: “Dingli e le sue scogliere non saranno mai più le stesse senza di lui”
.
Mercoledì, la Breeds of Origin Conservancy ha formalmente proposto Muscat per un Ġieħ ir-Repubblika postumo, definendolo un “tesoro nazionale”. Un riconoscimento che sembra quasi ovvio per una figura come la sua, una persona che ha incarnato i valori rurali più puri e autentici della nostra isola.
“Era un esempio da seguire per tutti noi. Rappresentava i valori tradizionali della vita rurale maltese, rimanendo fedele al suo amore per l’allevamento e l’agricoltura fino alla fine dei suoi giorni”
ha dichiarato Darryl Grech, fondatore dell’ONG.
Nella proposta di candidatura, l’ONG ha voluto evidenziare l’enorme contributo di Muscat nel mantenere vive tradizioni che molti consideravano ormai perdute. “Il suo servizio ha permesso di preservare il patrimonio degli animali autoctoni maltesi e della nostra eredità rurale… Era un simbolo di uno stile di vita rurale che ormai sta scomparendo”
.
La scomparsa di Muscat è il segnale di una perdita ancora più grande: quella di un pezzo fondamentale del patrimonio agricolo di Malta. Era uno degli ultimi veri pastori rimasti, un uomo che non solo viveva, ma rappresentava un’intera cultura. Nel corso degli anni, Muscat ha dato un contributo inestimabile anche all’organizzazione di mostre di bestiame di grande importanza, come l’Imnarja e la Wirja Agrarja
di Dingli, eventi che non sarebbero stati gli stessi senza la sua presenza.
La sua dedizione non si fermava al solo lavoro quotidiano. Muscat voleva trasmettere la sua passione e la sua conoscenza alle generazioni future. Era fermamente convinto dell’importanza di mantenere viva l’agricoltura maltese e di educare le persone sul valore di queste tradizioni che stanno scomparendo.
La Breeds of Origin Conservancy crede che il premio Ġieħ ir-Repubblika
sia solo un piccolo tributo rispetto al grande servizio che Muscat ha reso al settore agricolo e all’intera comunità maltese.
Oggi, Dingli si prepara a dare l’ultimo saluto al suo eroe silenzioso. Il funerale di Ġużu Muscat si terrà mercoledì (oggi) alle 15:00 presso la Chiesa Parrocchiale di Dingli.
Foto fornite da Breeds of Origin Conservancy.