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Malta

Dal furto al tribunale: il compressore che accende lo scontro

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Un furto che si trasforma in un intrigo giudiziario! È iniziato tutto con la scomparsa di un compressore d’aria dal garage di Joseph Tabone a Għaxaq. Ma il vero colpo di scena? Tabone lo ritrova nel garage del vicino, Clayton Cauchi. Invece di chiamare subito la polizia, decide di fare un accordo con Cauchi: niente denuncia in cambio di 100 euro. Semplice, no? Peccato che ora sia accusato di estorsione insieme a sua moglie Claudine!

Secondo l’ispettore Wayne Bonello, dopo la scoperta del compressore, “Joseph Tabone ha affrontato Cauchi proponendogli di evitare il coinvolgimento della polizia, a patto che pagasse per il disturbo”. Ma la faccenda non finisce lì: Claudine Tabone avrebbe persino inseguito Cauchi per ottenere quei 100 euro. Per i procuratori, si tratta di un caso lampante di ricatto. La coppia, però, respinge ogni accusa: “Avevamo il diritto di denunciare il furto e di recuperare ciò che ci appartiene” , sostengono i legali dei Tabone.

In tribunale, la tensione è palpabile. I due si dichiarano non colpevoli, ma il pubblico ministero si oppone alla concessione della libertà su cauzione, sottolineando che Cauchi – a sua volta accusato di furto – non ha ancora testimoniato. Nonostante ciò, il magistrato Joe Gatt non si lascia influenzare e concede la cauzione.

Joseph Tabone dovrà firmare un registro di presenza tre volte a settimana e rispettare il coprifuoco notturno dalle 21:30 alle 5:00, mentre Claudine dovrà presentarsi una volta a settimana. Entrambi hanno dovuto depositare 500 euro e offrire una garanzia personale di 2.000 euro.

Come finirà questa vicenda piena di colpi di scena? La risposta potrebbe sorprendervi!

Foto: Shutterstock

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